Federfarma: “Garantire l’incolumità dei farmacisti”

federfarma lombardia

In una nota inviata il 10 marzo dal presidente di Federfarma, Marco Cossolo, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, si assicura la massima disponibilità delle farmacie a collaborare per contrastare la diffusione del contagio, si sollecita la distribuzione di mascherine a chi opera in farmacia  e  si chiede al Ministro di concedere l’autorizzazione che consenta alle farmacie di operare, su base volontaria, “a battenti chiusi”, quando non sia possibile assicurare una distanza interpersonale adeguata.

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Il presidente di Federfarma scrive al Ministro della salute per confermare “la disponibilità di questa Federazione e dell’intera categoria a fornire ogni utile ausilio per fronteggiare l’aggravato contesto emergenziale.” Cossolo aggiunge che sono però necessarie alcune riflessioni: “Mi riferisco, in primo luogo, all’ineludibile esigenza di dotare i farmacisti italiani di idonei dispositivi di protezione individuale, tali da garantirne l’incolumità nel continuo e diuturno contatto con un’utenza potenzialmente affetta dal virus, prevedendo, quindi, l’attivazione, per il tramite delle strutture di protezione civile, di canali di distribuzione dedicati all’approvvigionamento di mascherine FFP2 e FFP3 a favore dei colleghi, in analogia a quanto praticato nei confronti del personale medico e infermieristico. È di tutta evidenza, infatti, che la carenza di detti dispositivi pone a serio repentaglio la salute di coloro i quali, operando in farmacia, risultano maggiormente esposti al rischio di contrarre il virus, con le facilmente immaginabili conseguenze deleterie che verrebbero a determinarsi qualora si fosse costretti a chiudere la farmacia per motivi sanitari e di salute pubblica. Proprio per scongiurare tale ultimo rischio”.

La nota si conclude con l’invito di Cossolo a “considerare l’ipotesi di consentire ai colleghi, in via opzionale, di svolgere il proprio servizio a battenti chiusi, così riducendo due fattori di pericolo: quello a cui i colleghi sono esposti nel contatto con l’utenza e quello per i cittadini che difficilmente riescono a mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro allorquando si stazioni all’interno o all’esterno della farmacia”.