Con l’avvicinarsi dell’approvazione del Ddl concorrenza, diventa utile per i farmacisti e le cooperative avere una conoscenza più dettagliata di come si stiano aggregando le farmacie sul territorio. Sulla base di questa premessa è nato un accordo di collaborazione tra Federfarma e Federfarma Servizi per promuovere uno studio che disegni la situazione dell’aggregazione tra farmacie e, più in generale, della intera distribuzione del settore. La decisione è stata data ieri in un comunicato congiunto delle due associazioni. «Sulla base di tale analisi», si legge nella nota, «le due organizzazioni individueranno gli strumenti più adatti per creare un solido sistema di sinergie tra la farmacia e le società di distribuzione dei farmacisti al fine di competere nel mercato a seguito dell’ingresso del capitale nel comparto».
«Preservare indipendenza e libertà della Farmacia è tra gli obiettivi prioritari del nostro programma, in piena sintonia con Federfarma Servizi», afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma. «E le migliaia di farmacie aggregate in cooperativa costituiscono una risorsa importante, capace di rinforzare la rete delle farmacie e dare slancio allo sviluppo del servizio farmaceutico fornito ai cittadini. Fare rete permetterà alle farmacie che vogliono rimanere indipendenti di essere protagoniste anche nel nuovo scenario. In questa ottica stiamo attivando nuove forme di collaborazione finalizzate a realizzare un progetto che permetta alle farmacie indipendenti di essere competitive sul mercato».
«Federfarma Servizi sostiene da sempre che le reti di farmacie rappresentano il vero punto di forza a disposizione dei titolari per garantire l’indipendenza e la loro libertà», osserva Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. «Per fronteggiare le sfide che si delineeranno nel mercato dopo l’approvazione del Ddl concorrenza è fondamentale che le reti di farmacie esistenti sul territorio nazionale siano sempre più forti e partecipate. Per questo le due organizzazioni concordano sulla necessità di far convergere l’impegno di tutti verso l’unità del sistema delle reti esistenti di farmacie al fine di garantire indipendenza e professionalità».
In quest’ottica i due presidenti stigmatizzano la nascita di nuove reti che vanno in direzione opposta rispetto a quella delineata con l’accordo preso: «Dobbiamo aggregare e concentrare le forze, non frammentarle».
«La farmacia non può giocare questa difficile partita prescindendo dall’applicazione di una logica sistemica: solo un approccio organico consente di poter creare una rete davvero forte ed efficace. Dopo quarant’anni di storia del cooperativismo delle farmacie», concludono Mirone e Cossolo, «questo accordo rappresenta un importante momento di svolta nella creazione di un modello di farmacia libera e indipendente».