Una crisi annunciata. Da mesi Federfarma Servizi, l’Associazione Nazionale di rappresentanza delle Aziende della Distribuzione Intermedia del farmaco, denuncia le difficoltà nel garantire al territorio consegne puntuali e plurime nell’arco della giornata di farmaci e dispositivi medici.

Un “disservizio” non riferibile all’inefficienza del comparto che, anzi, ha fatto l’(im)possibile per reggere alla situazione emergente, ma a un fattore contingente: il (rin)caro energia-carburante, che sta fermando approvvigionamenti e forniture alla farmacie dei necessari presidi. Lo stato perdurante del problema ha assunto dimensioni incontenibili e il settore ha costituito un’unità di crisi.

Le parole di Mirone

«Negli ultimi due anni e mezzo – ha dichiarato Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi – abbiamo lavorato incessantemente per assicurare la disponibilità nelle Farmacie italiane di ciò che è stato necessario alla collettività per affrontare un’epocale emergenza sanitaria, nonostante le diseconomie del settore».

Oggi la posizione è ferma: «I recenti rincari del costo del carburante e dell’elettricità – prosegue – mettono definitivamente a rischio la sostenibilità delle nostre Società». La richiesta è di un pronto intervento, in termine di sostegni economici a breve e lungo periodo per l’intera filiera del farmaco, pena la riduzione della frequenza e la rapidità delle consegne.

I numeri sono nero su bianco: il Rapporto Nazionale di Federfarma Servizi, che fotografa quanto fatto dalle Aziende associate con i 56 magazzini presenti sul territorio nazionale, attestano che nel biennio 2020-2021 le Società di farmacisti hanno distribuito più di 2 miliardi di confezioni, di cui quasi 1,5 milioni di farmaci e 410 milioni di parafarmaci. Nonostante la pandemia e i contesti critici in atto.

In periodo di Covid

Il supporto di Federfarma servizi al comparto ha consentito di gestire la crisi sanitaria. «Abbiamo garantito che in farmacia arrivassero 2,4 milioni di vaccini, circa 17 milioni di tamponi e test e più di 160 milioni di mascherine – fa sapere Mirone – Abbiamo aiutato il Paese a superare le fasi più dure della pandemia, con grandi sacrifici economici in nome della nostra coscienza sociale e sensibilità sanitaria, Sobbarcandoci i maggiori costi dovuti all’emergenza sanitaria».

Un fronte che non è più possibile sostenere: il supporto riconosciuto alle Farmacie deve essere esteso anche al comparto della distribuzione, a discapito del collasso del sistema: è chiaro il messaggio-appello del Presidente. Un supporto doveroso in funzione di quanto svolto nei momenti cruciali, di emergenza del Paese: da febbraio 2020 a marzo 2022, le Aziende di Federfarma Servizi hanno effettuato circa 35 milioni di consegne e percorso oltre 350 milioni di chilometri su tutto il territorio, pagando il carburante a prezzi di mercato e non ai costi riservati a operatori che svolgono il servizio pubblico essenziale di assicurare l’immediata disponibilità di medicinali ovunque nel Paese, individuato dal DLgs 219/06.

Penalizzazione

A differenza di altri settori, le Aziende di Distribuzione Intermedia non usufruiscono di alcuna agevolazione per l’acquisto del carburante. Ciò significa, unitamente all’impennata dei costi energetici, un’ulteriore importante voce di spesa dei bilanci delle Aziende afferenti all’Associazione, che impatta sulla capacità di rifornire tempestivamente di farmaci il territorio nazionale, e sul cittadino: senza interventi urgenti non sarà più possibile per l’utente andare in Farmacia e ritirare dopo qualche ora il prodotto richiesto.

L’appello alle Istituzioni

Federfarma Servizi, con il supporto tecnico dell’Unità di Crisi, rinnova l’appello già presentato al Governo e alle autorità competenti a marzo di quest’anno, chiedendo l’istituzione di un tavolo tecnico per introdurre nell’immediato misure economiche congiunturali e strutturali, non più prorogabili, al fine di salvaguardare il servizio pubblico finora garantito. Ad oggi, solo grazie al lavoro e all’impegno svolto dal comparto.