Federfarma Verona spiega ai cittadini le ragioni delle farmacie in tema di liberalizzazioni

Marco BacchiniSarà stampato in migliaia di copie per essere distribuito in queste ore alla popolazione nelle farmacie di Verona e provincia, nonché inviato a tutte le autorità scaligere, il volantino predisposto da Federfarma Verona dal titolo “Le ragioni delle farmacie”. “Sono certo che i cittadini veronesi avranno la curiosità di leggere il volantino incentrato sulle deleterie conseguenze delle liberalizzazioni che è in distribuzione in questi giorni nelle farmacie perché si tratta della loro salute”, spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona. “Fare i conti senza l’oste è sempre tanto facile quanto masochistico e in questo caso l’oste è il cittadino che si vedrà defraudato di un servizio sanitario oggi funzionante e perfettamente rodato. Il termine “liberalizzazione” porta con sé in generale un significato positivo di libertà, ma in questo caso viene usato impropriamente perché vessillo di una macchinazione con intuibili finalità (permettere l’ingresso dei grandi capitali della grande distribuzione nella gestione delle farmacie del nostro territorio e nella distribuzione del farmaco) che ridurrà in cenere il sistema-farmacia italiano, basato sulla presenza regolamentata di una rete capillare di presidi farmaceutici sul territorio, aperti anche nei piccoli borghi sperduti, considerati zone “disagiate”, vanificando l’impegno fin qui profuso dai titolari di farmacia nel controllo della spesa farmaceutica (farmacoeconomia), nell’ambito della farmacovigilanza e nell’erogazione di molteplici servizi a tutela della salute dei cittadini. Dal momento che l’utente della farmacia è il cittadino riteniamo giusto che venga a conoscenza di quanto si sta facendo alle sue spalle, attribuendo alle misure contenute nel Ddl concorrenza un’aura positiva. Le circa 600 farmacie che verrebbero teoricamente ad esistere nella sola provincia di Verona (attualmente sono 235 considerando le 221 farmacie afferenti a Federfarma Verona e le 14 gestite dall’Agec) non saranno certamente in grado di esistere, originando così un fenomeno che porterà presto alla eliminazione di quelle ubicate nei centri poco abitati, con il conseguente gioco/forza che farà sì che anche le altre si concentrino poi – per sopravvivere – in posizioni diverse, tenendo conto solo di logiche di concorrenza commerciale e non di servizio, esposte come saranno alla politica dei grandi capitali che tengono in considerazione il solo interesse economico e non il ruolo sociale svolto dalle farmacie come presidio farmaceutico”.
Bacchini conclude invitando tutti i veronesi “a prendere il volantino che troveranno in farmacia, a leggerlo magari nella tranquillità delle quattro mura domestiche e a fare una valutazione personale sullo scenario che viene prospettato dalle proposte del ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi che pensa di risolvere i problemi dell’economia italiana favorendo i grandi capitali e le multinazionali, smantellando la rete delle farmacie, uno dei comparti sanitari che in Italia funziona, crea risparmio al Ssn, sostiene la prevenzione a tutti i livelli, offre un servizio gratuito alla popolazione h24 e 365 giorni l’anno. Con lo scenario che si verrà a determinare anche il servizio di Guardia farmaceutica non sarà più sostenibile a scapito delle esigenze dei cittadini e del sistema sanitario sul territorio”.