Feedback ai medici per gestire al meglio la prescrizione degli antibiotici

Il problema di riuscire a implementare modalità corrette di prescrizione degli antibiotici è strettamente correlato a quello della resistenza a questi classe di farmaci, che rappresenta una delle principali preoccupazioni delle autorità sanitarie. Il farmaco viene spesso utilizzato più allo scopo di prevenire eventuali complicanze batteriche in patologie che in realtà hanno una diversa origine: l’esempio classico è il ricorso agli antibiotici nel corso di affezioni delle vie respiratorie che sono, in realtà, causate da agenti virali sui quali i farmaci sono del tutto inefficaci.

medico e paziente

Uno studio inglese recentemente pubblicato su Lancet ha valutato l’impatto di due diversi tipi di intervento allo scopo di limitare il ricorso alla prescrizione non motivata degli antibiotici. I primi prescrittori di questa tipologia di medicinali sono i medici di medicina generale, e proprio ad essi è stata rivolta l’attenzione dei ricercatori. Una maggiore consapevolezza dell’impatto della prescrizione sarebbe importante, suggerisce Lancet, per migliorare la gestione del problema della resistenza agli antibiotici.

Secondo l’esito dello studio, una migliore gestione delle prescrizioni di antibiotici potrebbe essere favorita dall’invio ai medici di un riscontro da fonti di alto profilo insieme a norme sociali per il loro utilizzo. Questo tipo d’intervento, secondo i ricercatori inglesi, potrebbe essere implementato su scala nazionale con modalità poco costose.

Gli esperti del Behavioural Insights Team e di vari altri enti e università hanno dapprima selezionato gli studi di medicina generale che, secondo i dati del sistema sanitario nazionale britannico NHS, risultavano tra i maggiori prescrittori di antibiotici (aliquota superiore – 20% – nelle classifiche per le diverse aree territoriali), dividendoli in due gruppi.

In una prima fase, nell’autunno 2014, gli studi medici del primo gruppo (791) hanno ricevuto una comunicazione da parte del Chief Medical Officer del Governo inglese in cui venivano informati che risultavano superare la quantità di prescrizioni di antibiotici rispetto all’80% degli altri medici del distretto territoriale di riferimento. I medici hanno anche ricevuto una documentazione informativa di supporto per migliorare la gestione delle prescrizioni. Il gruppo di controllo (790) non ha ricevuto nessuna comunicazione.

La seconda fase del progetto, dopo una nuova riallocazione del campione di studi medici tra i due gruppi, ha visto l’invio a metà dei sanitari di materiali per la promozione dell’uso consapevole di antibiotici maggiormente rivolti al paziente, come poster e brochure da lasciare nelle sale d’attesa.

I dati raccolti, rispetto a quelli pregressi presenti nei database dell’NHS, sono stati riferiti al numero di antibiotici dispensati ogni mille unità di popolazione. Lo studio ha rilevato una diminuzione della prescrizione di antibiotici del 4,27% nel gruppo di medici che ha ricevuto la lettera delle autorità rispetto al gruppo di controllo. Nessun effetto significativo ha invece avuto l’invio dei materiali mirati al paziente.

Hallsworth, T.Chadborn, A. Sallis, M. Sanders, D. Berry, F. Greaves, L. Clements, S. Davies, Provision of social norm feedback to high prescribers of antibiotics in general practice: a pragmatic national randomised controlled trial, The Lancet, 2016; 387: 1743–52, published online February 18, 2016, http://dx.doi.org/10.1016/ S0140-6736(16)00215-4