Sostegno a lavoratori e imprese e finanziamento alle farmacie rurali fuori dalle aree interne. Sono queste alcune delle nuove misure urgenti introdotte con il cosiddetto Decreto Aiuti Ter, che prevede un ulteriore finanziamento di 28 milioni di euro dal Pnrr per le farmacie rurali sussidiate di comuni al di sotto dei 3 mila abitanti fuori delle aree interne

Nell’ambito del Decreto Legge Aiuti Ter, adottato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 settembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 settembre, il Governo ha stabilito l’estensione e il rifinanziamento della misura Pnrr in favore delle farmacie rurali sussidiate che operano in Comuni, centri abitati o frazioni con popolazione non superiore a 3 mila abitanti, collocati al di fuori del perimetro delle aree interne.

Le novità introdotte dal Decreto

Il Decreto prevede lo stanziamento di 28 milioni di euro a vantaggio delle farmacie rurali sussidiate che operano in comuni, centri o frazioni con meno di 3 mila abitanti collocate al di fuori delle aree interne, e pertanto non comprese nella mappatura delle aree interne 2021-2027. In questo modo, anche queste ultime potranno ottenere finanziamenti necessari a rafforzare le proprie strutture ed erogare nuovi servizi, estremamente importanti per la popolazione dei piccoli centri nei quali insistono.

Con questo finanziamento il Governo intende difatti “completare il programma di consolidamento delle farmacie rurali sussidiate” previsto dal Pnrr, che già aveva stanziato 100 milioni di euro e che, a causa di una interpretazione troppo restrittiva della Commissione Europea, era sinora rimasto destinato esclusivamente alle farmacie rurali sussidiate delle aree interne.

Le modalità di partecipazione

Il finanziamento viene concesso alle condizioni, nei limiti e con le modalità previste dal bando di partecipazione emanato nel dicembre 2021. La disposizione, frutto della fattiva interazione tra Federfarma e i rappresentanti delle Istituzioni, va nella direzione di fornire un aiuto concreto a tutte le farmacie che operano in centri fino a 3mila abitanti, senza alcuna distinzione geografica e amministrativa, andando così a bypassare le criticità derivanti dal decreto di sospensione dei finanziamenti dello scorso 2 agosto.