Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha incontrato la Società italiana della medicina di emergenza-urgenza (Simeu), con lo scopo di evidenziare l’attuale situazione dei medici “che non hanno tempo”.

«Abbiamo condiviso le preoccupazioni per la crisi di un settore tanto cruciale della sanità pubblica – ha spiegato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli – La situazione dei pronto soccorso e dell’emergenza territoriale è solo la punta dell’iceberg del disagio che la professione medica avverte a tutti i livelli e che abbiamo chiamato “questione medica”. Siamo convinti che, per risolverla, occorrano interventi straordinari, che restituiscano dignità e riconoscano il valore dei colleghi che si dedicano all’emergenza-urgenza».

Secondo Anelli, nella riflessione Anelli devono essere coinvolti tutti gli attori interessati e che siano a conoscenza delle condizioni di lavoro dei medici della medicina d’urgenza, oltre ai sindacati, «per rivendicare un giusto riconoscimento anche a livello economico, e tutte le società scientifiche, per definire e accrescere le competenze e le professionalità di tutti i soggetti coinvolti».

Il punto di vista di Simeu

Secondo Fabio De Iaco, presidente nazionale della società scientifica, «l’attività recente di Simeu, orientata alla sensibilizzazione pubblica e alla ricerca di soluzioni per la drammatica situazione dell’Emergenza Urgenza in Italia, non poteva prescindere da una corretta interlocuzione con Fnomceo».

Questi professionisti, si legge nel comunicato congiunto Fnomceo-Simeu, che non hanno “un secondo più del necessario per prendere la decisione giusta nei minuti cruciali per un paziente infartuato, politraumatizzato o con un’emorragia in corso, si trovano a non avere più tempo neppure per sé stessi, per il giusto riposo, la famiglia, la vita sociale, la sempre necessaria formazione schiacciati come sono da turni interminabili dovuti alle disfunzioni causate dalla carenza di personale: costretti a rinunciare a ferie e permessi per assicurare la copertura dei turni, a lavorare troppo frequentemente la notte e spesso anche a procrastinare scelte di vita come ad esempio, per le dottoresse, la maternità”.

De Iaco ha precisato che «era necessario superare diffidenze e sbavature che potevano interferire con lo sviluppo di un rapporto virtuoso con la Federazione degli ordini, che abbiamo sempre ritenuto necessario, Questo incontro è stato l’occasione per un confronto franco e per chiarire la nostra posizione, per ribadire ancora una volta la natura scientifica e non sindacale della Simeu, per confermare che le nostre prese di posizione sono volte innanzitutto alla salvaguardia di servizi vitali per la salute pubblica nonché alla tutela della dignità professionale e personale di chi opera in Medicina d’Emergenza Urgenza, contro la dilagante e squalificante privatizzazione selvaggia cui assistiamo in questo periodo».

L’incontro è terminato con la decisione di avviare un tavolo permanente sul tema dei servizi di Emergenza Urgenza, che coinvolgerà la Fnomceo, i sindacati e le società scientifiche del settore.