Il 1 dicembre ricorre la Giornata mondiale contro l’Aids. Per l’occasione la Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus ha realizzato un video-tutorial informativo, invitando tutti i farmacisti a diffonderlo tramite i propri canali social per rinnovare l’attenzione e far circolare informazioni corrette su una patologia di cui oggi purtroppo si parla troppo poco, ma che riguarda ancora 37,7 milioni di persone nel mondo, inclusi molti bambini (nel 2020, secondo dati Unicef, gli adolescenti con Hiv erano 1,75 milioni).

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L’importanza della diagnosi precoce

Spesso la diagnosi arriva ancora troppo tardi. Nei pazienti sieropositivi che non vengono riconosciuti e trattati in modo precoce, inevitabilmente il virus si moltiplicherà all’interno dell’organismo provocando la malattia conclamata, l’Aids. Oggi le persone sieropositive possono avvalersi di terapie avanzate per ridurre al minimo o azzerare la carica virale, permettendo loro di condurre una vita normale e riducendo al contempo il rischio di infettare altre persone.

Essenziale anche essere a conoscenza della sieropositività di una donna gravida. Oggi esistono tecniche di parto e accorgimenti sull’allattamento che, combinati alla terapia, azzerano il rischio di trasmettere il virus al nascituro (0,5%) e potranno sollevare sia il piccolo sia i genitori dal dover portare per tutta la vita il peso della malattia e della responsabilità di averla trasmessa.

Il ruolo del farmacista

Nell’ambito dell’iniziativa nazionale In Farmacia per i Bambini la Fondazione Rava, da sempre in prima linea nella lotta contro l’Aids, ha proposto, inoltre, un webinar di formazione, che ha inteso approfondire il ruolo che il farmacista può avere nella prevenzione, sensibilizzazione, diagnosi e cura dell’Hiv.

Le due relatrici, Vania Giacomet, direttore responsabile Infettivologia pediatrica presso l’Ospedale Sacco di Milano e Simona Trotta, psicologa e psicoterapeuta presso lo stesso istituto, hanno esposto lo stato dell’arte attuale dei farmaci antiretrovirali, le frontiere della terapia e della ricerca e l’impatto che ha la condizione di sieropositività sui bambini, sugli adolescenti e sulle famiglie che si trovano ad affrontare questo serio problema cronico che, per ora, deve essere trattato a vita.

Un farmacista bene informato e aggiornato può offrire consulenza su come stanare il virus, in ospedale o facendo uso di test rapidi che può proporre direttamente in farmacia (da fare su saliva o una goccia di sangue periferico), indicare i centri di riferimento a cui rivolgersi in caso di positività, sostenere l’importanza assoluta dell’aderenza alla terapia, aiutare a individuare e gestire gli effetti indesiderati, prodigarsi per abbattere lo stigma che circonda la malattia e le false credenze ancora in circolazione.