La pandemia ha rappresentato un acceleratore di tutte quelle dinamiche evolutive necessarie per far fronte a un sistema che già segnalava qualche avaria di sistema. Lo ha spiegato Gianni Petrosillo, presidente di Sunifar (Sindacato unitario dei farmacisti rurali), nel corso dell’incontro “Il ruolo della farmacia nello scenario post-Covid: nuovi valori e opportunità nell’ambito della riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale”, tenutosi in occasione della seconda edizione di Retail4Pharma, evento organizzato da IKN Italy e Retail Institute Italy.

«Stiamo assistendo a un’evoluzione rapidissima che, inevitabilmente, genera impatti su tutta la filiera – ha affermato Petrosillo – In tempi di pandemia, la farmacia ha rappresentato il primo front office del cittadino. Sempre aperta, riforniva gli utenti di gel disinfettante, di mascherine; si è organizzata per effettuare consegne a domicilio, per offrire teleconsulti, per effettuare tamponi, vaccini, e con l’aiuto, anche di servizi informatizzati».

Dalla pandemia è nata, dunque, una nuova farmacia con inedite funzioni, un diverso modo di lavorare più digitalizzato e nuove attività di front office del Sistema sanitario nazionale, come, ad esempio, gli aggiornamenti del green pass, del Fascicolo Sanitario Europeo o la scelta del medico curante. «Il farmacista si trova di fronte a un cambio culturale che andrebbe guidato e, nel contempo, incoraggiato. Pensiamo, ad esempio, a come sia cambiata l’empatia e la fiducia tra il farmacista che ha dovuto inoculare i vaccini e il paziente. Un periodo stimolante e anche stancante, visto che, per molti professionisti, questo cambiamento ha generato disagio e per superare questa criticità si è andati alla ricerca di nuove figure e nuovi professionisti».

La nuova farmacia nell’ambito dell’assistenza di prossimità

Sulla base delle risorse stanziate dal Pnrr, qual è, il ruolo previsto/auspicato per la farmacia nell’ambito della riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale delineata? Il DM77, ovvero il “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale” in ambito di Riorganizzazione della medicina territoriale, al fine di rendere sempre più efficace il nostro Sistema Sanitario Nazionale, assegna alla farmacia nuove funzioni.

«Durante la pandemia sono state adottate soluzioni provvisorie per l’erogazione di nuovi servizi che ora devono consolidarsi nella farmacia post pandemia. Il ruolo del farmacista dovrà essere sempre più specializzato per poter consigliare al cliente/paziente il farmaco/prodotto più appropriato per la sua salute. Il Pnrr, inoltre, fornisce risorse importanti, soprattutto per il potenziamento delle farmacie rurali sussidiate, stanziando 100 milioni di euro per potenziare il servizio offerto dalle farmacie nei centri con meno di 3mila abitanti, a partire dalla dispensazione del farmaco, alla partecipazione, alla presa in carico del paziente cronico e offrendo servizi di primo e secondo livello, come test diagnostici e telemedicina»

Un’evoluzione del sistema farmacia che coinvolge anche l’aspetto relazionale e le dinamiche comunicative. «Occorre trovare la soluzione ideale, frutto di un giusto equilibrio di attività face-to-face, remote e digitali con il farmacista nel ruolo anche del “mediatore digitale”».