Il Piano nazionale esiti 2021

Presentato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il Piano nazionale esiti (Pne) è un documento di monitoraggio e supporto che l’Agenzia realizza da alcuni anni atto a valutare l’efficacia nella pratica, l’appropriatezza clinica e organizzativa, l’equità e la sicurezza delle cure, mediante lo studio della variabilità dei processi e degli esiti dell’assistenza sanitaria garantita dal Servizio Sanitario Nazionale nell’ambito dei LEA.

L’edizione 2021 offre uno spaccato importante sull’emergenza sanitaria da Covid-19 e sulle dinamiche che lo stesso ha determinato sull’organizzazione dei servizi, anche grazie a un particolareggiato confronto sui dati di attività relativi al 2020 con quelli della fase pre-pandemica. Attraverso 184 indicatori il Pne offre un focus rilevante sul sistema sanitario nazionale, mostrando in che misura e rispetto a quali ambiti i sistemi sanitari regionali abbiano tenuto di fronte all’urto pandemico, continuando a garantire alla popolazione l’erogazione dei servizi essenziali, e quanto sia stato invece differito.

Timing e disuguaglianze, due nuovi indicatori

Accanto ai tradizionali indicatori di performance, quest’anno sono state introdotte due nuove misure di valutazione: il timing di effettuazione di prestazioni chirurgiche salvavita e le disuguaglianze nell’assistenza sanitaria. I dati mostrano la grande resilienza del Ssn, a dispetto delle difficoltà che pure insistono sull’organizzazione sanitaria e che la pandemia ha esacerbato e indicano la strada da seguire per riprogrammare la sanità del futuro a partire da alcune criticità. Tra queste, la frammentarietà della casistica ospedaliera, l’inappropriatezza clinica, la bassa tempestività e la disomogeneità nell’accesso ai trattamenti, per aree territoriali e con riferimento ai gruppi più vulnerabili della popolazione.

Alcune variabili considerate

Come sopra citato, il rapporto valuta ben 184 variabili. Tra queste: l’infarto del miocardio, l’ictus ischemico, ma anche la frattura del collo del femore, i punti nascita, il numero di tagli cesarei, il numero di interventi per tumore maligno. Uno specifico capitolo è stato dedicato all’assistenza territoriale (e alle ospedalizzazioni evitabili), mentre un altro si focalizza sulle disuguaglianze: di genere, legate alla cittadinanza e alle condizioni socio-economiche.