Informatore scientifico: una figura in evoluzione

Chi ha buone capacità di comunicazione potrebbe intraprendere, dopo la laurea in Farmacia (ma non solo), la professione dell’informatore scientifico, che assicura un valido stipendio, oltre a benefit e possibilità di carriera, ma che richiede anche un continuo aggiornamento per restare al passo con i tempi

Se avete un carattere estroverso e buone capacità comunicative, non vi spaventa dover percorrere molti chilometri in auto e non vi spazientiscono le attese, questo potrebbe essere un lavoro che, al termine degli studi universitari, fa per voi. Si tratta dell’informatore scientifico del farmaco, una figura che si occupa di informare gli operatori sanitari (medici di medicina generale, specialisti, farmacisti) su medicinali, dispositivi, integratori, sia già in commercio che nuovi, di una determinata azienda farmaceutica, con l’obiettivo di esaltarne le caratteristiche positive e di promuoverne l’impiego. Inoltre, monitora l’uso e il posizionamento del prodotto, anche rispetto ai competitor, collaborando a progetti mirati a incentivare le vendite nelle zone territoriali di competenza.

informatore scientifico

In concreto, è chiamato a incontrare gli interlocutori presso ospedali e ambulatori, partecipare a convegni e conferenze, mantenere dettagliate registrazioni dei contatti e delle attività svolte stilando resoconti periodici, aggiornarsi sugli studi scientifici, partecipare alle periodiche riunioni organizzate presso la sede dell’azienda. Di norma, all’interno di quest’ultima, interagisce con varie figure nei settori commerciale, marketing, medico.

Accesso con la laurea in Farmacia, ma non solo

Per svolgere questa professione, occorre avere in tasca una laurea in Farmacia, in Chimica e tecnologie farmaceutiche o in Chimica, ma anche in Medicina, Biologia o Biotecnologie. Di recente, in alcune università è stato inoltre attivato un corso di laurea triennale ad hoc in Informazione scientifica sul farmaco. Oltre al titolo di studio, per svolgere al meglio l’incarico è auspicabile possedere anche conoscenze di marketing e public relation, capacità di persuasione e negoziazione, pazienza e persistenza, affidabilità, flessibilità e adattabilità. Ovviamente la patente di guida è essenziale.

Le norme da rispettare

Regolamentata dal decreto legislativo 541 del 30 dicembre 1992 e successivamente dal decreto 219 del 24 aprile 2006, ovvero il Codice del farmaco, la figura dell’informatore deve rispettare anche le norme deontologiche stabilite dalle associazioni professionali di categoria, cioè la Federazione delle associazioni italiane degli informatori scientifici del farmaco e del parafarmaco (Fedaiisf) e la Federazione degli informatori scientifici del farmaco e delle associazioni di informatori scientifici del farmaco (Federisf), e dall’associazione delle imprese del farmaco (Farmindustria). Pur non esistendo un apposito albo per gli informatori, è possibile iscriversi ad altri albi coerentemente con il titolo di studio di cui si è in possesso (ad esempio, all’albo dei farmacisti se si possiede la laurea in Farmacia), partecipando al relativo programma di formazione continua (Ecm).

Stipendio, benefit e possibilità di carriera

Non si può negare che anche sugli informatori scientifici, al pari di altri professionisti, si sia abbattuta, negli ultimi anni, la scure che ha falcidiato gli organici. Tuttavia, per chi riesce a fare questo mestiere, l’introito economico resta piuttosto soddisfacente. Secondo recenti dati, si parla di uno stipendio medio pari a 1.710 euro netti al mese, che varia da un minimo di 1.100 euro netti a un massimo di 2.500. Molte aziende offrono, inoltre, vari benefit, come auto aziendale, pc, tablet, smartphone, pensione e assicurazione sanitaria private. Di solito l’informatore gode di un contratto di lavoro dipendente, sulla base del Contratto collettivo nazionale dell’industria chimica, ma può anche essere un libero professionista titolare di una partita Iva. E gli avanzamenti di carriera? Possono essere sia verticali, ovvero all’interno della medesima azienda, nella quale l’informatore, con il tempo, può diventare capo area, poi responsabile di più aree, ed eventualmente direttore vendite o direttore commerciale, sia orizzontali: si può, ad esempio, iniziare l’attività in aziende di piccole dimensioni per poi spostarsi in aziende più grandi. In ogni caso, i professionisti più meritevoli avranno modo di mostrare le proprie capacità e di essere adeguatamente valorizzati.