Gli Italiani riconoscono il valore del Sistema sanitario nazionale, eppure un cittadino su due si ritiene insoddisfatto del servizio offerto. Promossi, invece, gli operatori sanitari, farmacisti e medici, in cui i cittadini ripongono la massima fiducia e a cui si rivolgono per un counselling su problematiche di routine, come anche per patologie più importanti, quali il disagio mentale. È quanto emerge dalla 10° edizione dello Stada Health Report, che fornisce ogni anno uno spaccato a livello italiano e europeo su specifiche tematiche. Quest’anno il rapporto si è concentrato su tre focus: la percezione e le attese del Sistema sanitario, il ruolo dei professionisti del settore, la salute mentale. Tematiche che sono state misurate su un campione di 46 mila cittadini, di cui 2 mila italiani tra 18 e 99 anni, di 23 Paesi, intervistati tra febbraio e marzo 2024.

Sfiducia crescente

Tredici punti percentuali in meno: dal 69% del 2021 al 56% del 2024, 48% per l’Italia. Cala di anno in anno l’indice di gradimento della popolazione a livello globale verso la qualità del servizio erogato dal Sistema sanitario nazionale (Ssn). A dichiararsi insoddisfatte sono soprattutto le donne (52% vs 44% della popolazione maschile) che ritengono di ricevere un’assistenza di livello inferiore rispetto agli uomini (33% vs 28%) e i giovani, specie nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, le cui aspettative sugli standard di cura sono più elevate rispetto a gruppi di età superiore (39% vs 28%).

L’importanza della prevenzione

Un aspetto, quello della mancata prevenzione, verso cui gli operatori sanitari, in primo luogo i farmacisti esprimono forte preoccupazione. «Puntare sulla prevenzione è la strategia più efficace per garantire la sostenibilità del Ssn oggi e nel prossimo futuro – dichiara Andrea Mandelli, presidente della Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi) – Come Federazione, riteniamo sia importante sensibilizzare i cittadini-pazienti sulla possibilità di rivolgersi al farmacista per avere accesso a interventi di prevenzione fondamentali per la propria salute come le vaccinazioni, gli screening del colon-retto, i test per la funzionalità cardiaca, la ricerca dell’Helicobacter pylori o per eseguire un prelievo di sangue capillare, solo per citarne alcuni. Rafforzare la prevenzione significa agire positivamente anche sul contenimento della spesa sanitaria-assistenziale: il ruolo del farmacista è in continua evoluzione e può contribuire in maniera sempre più rilevante a sostenere la sfida che (im)pone la sanità italiana». La normativa del 2009, con la Legge 69, e il decreto dello stesso anno, ha dunque esteso il ruolo della Farmacia dei servizi, da semplice luogo di dispensazione di farmaci, all’opportunità di effettuare una serie di attività e prestazioni a supporto del medico di medicina generale e/o dello specialista. «La farmacia – precisa Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma – vuole lavorare in sinergia con i professionisti della salute che operano sul territorio».

Il ruolo del farmacista

Le azioni messe in campo sono molteplici, compreso una corretta informazione: «Come giovani farmacisti ci facciamo parte attiva dell’importanza di informare i cittadini del “valore” della prevenzione primaria, secondaria e degli screening – aggiunge Paolo Levantino, Segretario Nazionale di Fenagifar (Federazione Nazionale Associazioni Giovani Farmacisti) e Presidente Agifar Palermo – Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo avviato un progetto dedicato allo scompenso cardiaco, basato sulla valutazione dei peptidi natriuretici. Questo ci ha consentito di identificare il 12% di soggetti borderline all’interno di una popolazione di circa 450 partecipanti che sono stati successivamente indirizzati al medico o a visite specialistiche. Tale iniziativa evidenzia l’importanza di una rete collaborativa tra farmacisti, medici di medicina generale e specialisti, per riconoscere tempestivamente le Red Flag e orientare i pazienti verso il percorso terapeutico più adeguato».

Presidio a 360°

Specie in contesti rurali, la farmacia diventa ben più di un luogo di dispensazione del farmaco: «Nei piccoli comuni farmacia e farmacista rappresentano un punto di riferimento sulla consulenza, sull’erogazione di servizi e dispensazione di farmaci. Sono inoltre preziosi luoghi di screening e prevenzione per patologie ad elevato impatto sociale ed economico» precisa, infine, Giovanni Petrosillo, presidente Sunifar (Sindacato Unitario dei Farmacisti rurali).

Digital health

La digitalizzazione è ormai entrata nel quotidiano di gran parte degli italiani; oltre l’80% del campione intervistato per lo Stada Halth Report 2024 utilizza piattaforme digitali o fonti su internet per recuperare informazioni in materia di salute. Si conferma, inoltre, un’apertura all’introduzione dell’intelligenza artificiale anche in ambito medico. Il 31% degli intervistati ritiene che l’IA possa essere di valido supporto agli operatori sanitari per la migliore gestione di cartelle cliniche elettroniche (60%), foglietti illustrativi elettronici (41%), app (35%), fino a un terzo degli intervistati che ritiene che l’IA debba essere ulteriormente integrata o mantenuta nel settore sanitario in futuro. A fronte di ciò, gli italiani chiedono una maggiore attenzione alla componente umana e relazionale dell’assistenza (oltre il 40%) e un approccio olistico alla cura (36%), che tenga conto della salute sia fisica che mentale del paziente.

Le richieste alle croci verdi

In ambito di digitale, le farmacie i cittadini chiedono la consegna a domicilio delle ricette mediche e l’integrazione con altri servizi (33%), opzioni più economiche per farmaci e trattamenti (32%), la possibilità di prenotare una consulenza personale online (32%), servizio apprezzato soprattutto dalle fasce di popolazione più giovane (18-34 anni). «La ricetta elettronica dematerializzata ha in parte risolto il problema della consegna della prescrizione al domicilio in quanto, su richiesta, questa può essere inviata dal medico sullo smartphone del paziente e successivamente stampata in farmacia – spiega Roberto Tobia – Mentre riguardo alla consegna dei farmaci a domicilio è stato istituito un tavolo di confronto a livello ministeriale, cui partecipa anche Federfarma, per definire un perimetro regolamentato per tutti gli operatori sanitari e i pazienti, trattandosi di un aspetto complesso e delicato. Infine, circa il foglietto illustrativo elettronico è volontà dell’Europa andare verso la modernizzazione e semplificazione delle informazioni aggiuntive a supporto delle indicazioni che il paziente riceve in precedenza dal farmacista e dal medico. Occorrerà tuttavia definire strategie per un ingresso graduate del foglietto digitalizzato, per favorirne l’utilizzo anche da parte del 70% di pazienti anziani che spesso non dispongono di smartphone e che sono accuditi da care-giver».

Social network

Sfruttare al meglio il digitale, compreso i canali social è un’opportunità da cogliere. «I social sono l’estensione digitale della farmacia, permettendo di avvicinarsi ai pazienti, soprattutto giovani, e di offrire assistenza oltre i confini fisici – afferma Paolo Levantino – L’evidenza scientifica dimostra che non vanno a indebolire o ostacolare il rapporto di fiducia con il professionista, nello specifico il farmacista, ma al contrario consolidano e favoriscono la continuità della relazione. Noi giovani farmacisti siamo chiamati a sfruttare il digitale come una risorsa fondamentale per combattere disinformazione e fake news, adattando la nostra comunicazione alle esigenze e al linguaggio dei pazienti. In un contesto di crescente incertezza, è nostro compito fornire informazioni chiare, verificate e facilmente comprensibili, diventando quella voce autorevole e rassicurante che le persone cercano. I social, oltre a essere un mezzo per il dialogo diretto, rappresentano un’opportunità unica per educare su temi cruciali, come corretti stili di vita, prevenzione e uso consapevole di farmaci e integratori, con un’attenzione particolare all’uso responsabile degli antibiotici per prevenire l’antibiotico resistenza. Attraverso una comunicazione efficace e mirata, possiamo sensibilizzare su malattie croniche come il diabete e le patologie cardiovascolari, migliorando non solo la consapevolezza, ma anche il benessere complessivo della popolazione».

Integrazione con altri servizi sanitari

La farmacia è impegnata anche a introdurre al proprio interno nuove figure professionali, quali infermieri, fisioterapisti, lo psicologo. Quest’ultimo un bisogno particolarmente sentito dalla popolazione, che sempre più spesso si confronta con stress, ansia, depressione, senso di solitudine, avvertito da oltre 1 italiano su 2 (57%), a danno soprattutto delle donne (63% vs 51% degli uomini) con un impatto importante sulla quotidianità e la qualità della vita, fino a toccare livelli di burnout (20%). Ad avvertire disagio psicoemotivo e solitudine sono ancora una volta le donne (25% vs 13% degli uomini) e i giovani fra 18-34 anni (30%) rispetto agli over 55 (13%).

Collaborazione con FNOPI

«Per rispondere a un bisogno concreto dei cittadini determinato dall’aumento crescente delle problematiche legate al disagio psicologico – commenta Andrea Mandelli – la Federazione ha avviato una collaborazione con l’Ordine Nazionale degli Psicologi volta a individuare strategie efficaci per intercettare i pazienti e indirizzarli verso corretti percorsi di presa in carico in relazione alle necessità manifestate, nel pieno rispetto del DM 77 che vede nell’integrazione tra i professionisti sanitari la migliore risposta alle esigenze di salute della popolazione».

Parola d’ordine: empatia

Sarà dunque fondamentale per il farmacista sviluppare anche specifiche soft skill, tra cui l’ascolto attivo e empatico. «La farmacia è il luogo ideale dove chiunque può sentirsi accolto e ascoltato, soprattutto i giovani, che spesso dichiarano di sentirsi soli, complici l’iperconnessione e le relazioni sempre più superficiali. In questo contesto, emerge la necessità di una figura empatica che sappia offrire loro la giusta attenzione e un supporto autentico» conclude Paolo Levantino.