Conta oltre 14 mila professionisti e più di 3 mila farmacie, di cui 932 in aree rurali. A metà settembre 2025 ha reso possibile la prenotazione di quasi 2,3 milioni di visite specialistiche, gestito più di 1,6 milioni di operazioni di scelta e revoca del medico di medicina generale e raccolto circa 3,3 milioni di campioni per lo screening del colon-retto.
Sono 1.300 i presidi che seguono il test per lo streptococco e che, sul territorio, hanno somministrato oltre 1,5 milioni di vaccini anti-Covid. Solo nell’ultima stagione invernale, ha somministrato quasi 400 mila dosi di vaccino antinfluenzale.
Dopo averli letti, abbiamo riflettuto sui numeri della rete delle farmacie lombarde insieme ad Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia e dell’Associazione Lombarda tra Titolari di Farmacia di Milano, Lodi e Monza Brianza.
Dottoressa, è partita il 13 ottobre la campagna vaccinale 2025-26. Quali sono le novità e quali le peculiarità in Lombardia?
«Quest’anno per la prima volta la vaccinazione contro influenza e Covid-19 è rivolta a tutta la popolazione fin dal primo giorno, senza vincoli di patologia. In farmacia possiamo somministrare il vaccino per l’influenza gratuitamente a tutte le persone maggiorenni che lo desiderano e il Covid-19 ai maggiori di 12 anni che devono fare il richiamo. Inoltre siamo la prima Regione in Italia autorizzata a somministrare anche il vaccino antipeumococcico gratuitamente agli over 65 o, a pagamento, a chiunque ne faccia richiesta (PCV,Pneumococcal Conjugate Vaccine, Vaccino Pneumococcico Coniugato)».
La popolazione lombarda gradisce questa nuova possibilità?
«Sì. C’è grande interesse da parte dei cittadini, soprattutto fragili, asmatici o con problemi respiratori in generale. I tre vaccini possono essere eseguiti contestualmente in un unico giorno, avendo cura di inocularne due in un braccio a distanza di 2,5 cm uno dall’altro e il terzo sull’altro braccio. La copertura di PCV era ancora molto bassa e l’ “opzione farmacia” rappresenta un grande stimolo perché semplifica l’accesso, evitando la necessità di recarsi in due luoghi diversi.
Nell’ultima stagione invernale le farmacie hanno inoculato 400 mila vaccini antinfluenzali su 2 milioni complessivi nella Regione. Come è possibile gestire questi numeri in modo efficiente e tracciabile?
«Ci colleghiamo al nuovo software vaccinale Arvax, attivo da maggio 2024, che connette tutti gli operatori di Regione Lombardia e tiene traccia di tutti i vaccini somministrati, con dettaglio per il singolo cittadino. Nessun’altra Regione è così attrezzata. Il successo delle campagne vaccinali si basa proprio sull’esistenza e sull’efficienza di questa piattaforma informatica. Inoltre le farmacie vaccinatrici continuano ad aumentare e sfiorano ormai le 1500 unità, corrispondenti a una farmacia su due. Un grande vantaggio per la capillarità della distribuzione».
I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta possono approvvigionarsi dei vaccini per i propri pazienti tramite la farmacia. Come funziona?
«Sì, questa possibilità è attiva da alcuni anni ed è preferita da molti medici e pediatri (MMG e PLS). Ognuno inserisce nel portale il proprio fabbisogno e ritira in un’unica soluzione quanto ordinato. La richiesta può essere ripetuta fino a esaurimento delle scorte, che comunque sono abbondanti: non c’è carenza. Questa evoluzione della farmacia in un’ottica di integrazione con i medici e con gli altri professionisti sanitari è molto interessante e testimonia come oggi la farmacia sia più che mai parte integrante del Sistema sanitario regionale (SSR)».
È prevista nel prossimo futuro la somministrazione di altri vaccini in farmacia?
«Sì. La Delibera di Giunta XII/4987 introduce la possibilità di somministrare i vaccini contro difterite-tetano-pertosse e HPV (Human Papilloma Virus) a conferma del riconoscimento del valore strategico delle farmacie nelle campagne vaccinali. Si prevede l’attivazione nei primi mesi del 2026. La Regione ha sempre posto la massima attenzione ai piani di prevenzione vaccinale previsti a livello nazionale e li ha resi operativi dando fiducia alle farmacie e riconoscendo la loro efficienza anche basandosi sui risultati di successo delle diverse fasi sperimentali che si sono succedute nel tempo su fasce di popolazione più ristrette e in un numero minore di ATS».
Ci sono innovazioni sul fronte digitale e tecnologico?
«Sì, e sono davvero notevoli. Dopo il successo della ricetta elettronica abbiamo lavorato in modo che il farmacista possa consultare le ricette SSN emesse dal medico tramite il solo codice fiscale, senza più necessità che il paziente esibisca i codici ricetta: oggi questa è una realtà. Si tratta di un grande passo avanti e di una semplificazione, soprattutto per le persone. Inoltre l’utilizzo della firma elettronica evita di stampare e conservare le ricevute, per esempio dei materiali di consumo dei diabetici».
Come funziona dal punto di vista operativo?
«Il paziente riceve sul numero di telefono o indirizzo mail comunicato al farmacista un sms o mail con codice OTP. Questo codice può essere inserito dal paziente nell’apposito campo di conferma presente nella mail o sms ricevuto, oppure dal farmacista, che lo inserisce, previa dettatura del paziente, nella schermata apposita del gestionale. In questo modo viene identificato in modo univoco il dispositivo utilizzato. Tutto resta tracciato e visionabile. Stiamo lavorando anche per realizzare la firma elettronica avanzata che servirà per dematerializzare i consensi anche alle vaccinazioni. Non ultima, è già attiva la possibilità di archiviare le ricette rosse (non elettroniche) sul cloud tramite una semplice scansione che consente di reperirle in un secondo tempo per ovviare a smarrimenti del cartaceo e di dirimere rapidamente eventuali contenziosi sui rimborsi preservando sicurezza e riservatezza».
Com’è l’andamento della telemedicina in Lombardia e quali sono le prospettive future?
«Le prestazioni di telemedicina sono cresciute del 20% rispetto all’anno precedente. Le 2000 farmacie lombarde coinvolte hanno erogato nel primo semestre dell’anno quasi 80.000 tra ECG (40%), holter cardiaci (35%) e pressori (25%). Inoltre, ne sono stati eseguiti gratuitamente 13.000 in convenzione con il SSR (58% holter cardiaci, 29% holter pressori, 13% ECG) e, grazie a questi ottimi risultati, la Regione ha assicurato che verranno stanziati fondi per la telemedicina anche nel 2026. La continua crescita delle prestazioni di telemedicina in farmacia, oltre a rispondere alle esigenze dei cittadini lombardi, concorre ad alleggerire la pressione sugli ospedali e alla sostenibilità del SSN, fatti non secondari.
Ha descritto un quadro di cui essere veramente fieri. È soddisfatta dei risultati ottenuti?
«Sono davvero orgogliosa di questi risultati che non sono arrivati per caso ma sono frutto di impegno e lavoro costante. Si tratta di grandi semplificazioni per farmacisti e cittadini e di preziose opportunità di prevenzione che vanno incontro alla domanda di salute dei lombardi, contribuendo a rendere sempre più concreto quel modello di assistenza di prossimità imprescindibile per il futuro del nostro Servizio Sanitario. La rete di farmacie attive sul territorio, la sua capillarità e accessibilità, è di importanza fondamentale all’interno di un SSR in continuo rimodellamento in un’ottica di ottimizzazione delle risorse, di snellimento della burocrazia e di velocizzazione di accesso ai servizi».


