Grazie al progetto DiMmi di+, realizzato con il contributo non condizionato di Novo Nordisk, è nata la prima scheda di medicina narrativa italiana per le persone con diabete tipo 2 volta a ottimizzare e semplificare la gestione della cura, migliorando così l’aderenza alla terapia
La pandemia ha reso necessaria una repentina riorganizzazione dei percorsi sanitari. Parte dell’attività ambulatoriale in presenza è stata ad esempio sostituita con televisite, rese possibili grazie all’impiego della tecnologia. L’assenza del contatto diretto, finanche fisico, con il medico, può tuttavia rappresentare per il paziente una distanza difficile da colmare. Per questo motivo è importante trovare innovativi strumenti per far sì che le modalità di presa in carico a distanza non allontanino il paziente dal medico, compromettendo l’aderenza e l’efficacia delle terapie.
Nasce con queste premesse DiMmi di+, la prima scheda italiana di medicina narrativa, realizzata anche grazie al contributo non condizionato di Novo Nordisk, che mira ad accorciare le distanze tra il paziente con diabete di tipo 2 e il proprio medico, per un percorso di cura più snello ed efficace.
La scheda permette la co-costruzione del racconto della malattia, al fine di guidare la narrazione attorno ad alcuni temi importanti nel processo di cura, come la soggettività, il vissuto esistenziale, le relazioni familiari e sociali della persona con diabete. È dunque cruciale non solo la partecipazione attiva del paziente, che trae giovamento dal dialogo con il proprio specialista di riferimento, ma anche il vissuto stesso del medico e la sua relazione con l’assistito.
La medicina narrativa non intende sostituirsi alla medicina tradizionale ma può rappresentare un valido percorso integrativo, uno strumento utile che vada a potenziarne gli effetti. Del resto, gli aspetti clinici della malattia non sono disgiunti da quelli personali, tanto più in una patologia come il diabete in cui l’aderenza alla terapia è di fondamentale importanza per scongiurare l’insorgenza di complicanze anche molto gravi.
La scheda italiana
La scheda italiana è stata realizzata da un team di 18 diabetologi attenti al tema che, traendo spunto dalla cartella sviluppata dalla Columbia University (che incoraggia gli operatori sanitari a riportare in forma scritta le percezioni del paziente e i suoi vissuti rispetto all’esperienza di cura), hanno individuato una serie di spunti narrativi adatti al colloquio con i pazienti con diabete.
La scheda si rivolge principalmente a pazienti affetti da diabete di tipo 2 incapaci di raggiungere risultati soddisfacenti con la terapia orale e che necessitano di un trattamento semplificato per ottenere una maggior efficacia della cura e una maggiore aderenza alla terapia.