La Regione apre uno spiraglio per i farmacisti toscani

farmacista con ricettaDal convegno di domenica scorsa dei titolari di farmacia della regione Toscana, intitolato “Il ruolo della farmacia nel SSR. Attualità e prospettive” i rappresentanti regionali hanno fornito un’apertura alla possibilità di ridurre il peso della distribuzione diretta. Una cosa che i farmacisti chiedevano da diverso tempo e che il presidente Urtofar, Marco Nocentini Mungai, ha ribadito a Farmacia news nell’intervista all’interno dell’Osservatorio Salute e Benessere che ogni mese proponiamo ai nostri lettori.
“Se le farmacie toscane accetteranno un accordo quadro sui servizi che assicuri l’omogeneità dell’offerta su tutto il territorio, la Regione si impegnerà a impartire un consistente giro di vite alla distribuzione diretta”, è quanto riportato sul sito di Federfarma.
Enrico Rossi, governatore della Toscana, riporta Federfarma, ha ricordato la congiuntura in cui le Regioni devono lavorare: “Il Governo ci ha tolto 500 milioni di finanziamenti e dal 2009 abbiamo perso otto punti di Pil. Potremmo aumentare le tasse, ma non voglio farlo perché alimenteremmo la spirale deflazionistica. Non c’è che risparmiare, e infatti nel 2015 dovremo tagliare per 300 milioni di euro, praticamente il 5% della nostra spesa”.
È l’assessore Luigi Marroni a chiarire: “Siamo disponibili a rinunciare alla diretta all’uscita dell’ospedale se in cambio le farmacie faranno i servizi. A patto che siano servizi utili, cioè non vadano a sovrapporsi a ciò che già offriamo, e che ci sia omogeneità, cioè siano erogati da tutte le farmacie”. Mentre il presidente Rossi ha aggiunto: “Potremmo limitare la diretta alle dimissioni ospedaliere, alle visite specialistiche e ai farmaci di altissimo costo. Ma in cambio le farmacie devono fare i servizi”. “Dai titolari piena disponibilità a cercare un’intesa partendo da queste basi”, si legge in chiusura dell’articolo del sito di Federfarma.