Massimiliano Nicolini confuta le fake news sul metaverso e le sinapsi con il mondo della farmacia moderna

Oggi attenzionato per lo più dalla Generazione Z e dalla Generazione Alpha in età preadolescenziale per vivere esperienze immersive di gaming, il metaverso costituisce probabilmente l’evoluzione di internet e ratifica uno spostamento futuro del baricentro dei marchi.

Anche per quanto riguarda il tema delicato della salute, attorno cui gravita il concetto di benessere, cura e prevenzione nella realtà virtuale potrebbe raggiungere le platee nei luoghi dove effettuano l’esperienza immersiva. Ne parliamo con Massimiliano Nicolini, che ha portato la prima farmacia italiana nel metaverso.

La farmacia del metaverso diviene touch point nell’omnicanalità del customer journey non più lineare del paziente. Quali sono i punti di forza e di debolezza?
Massimiliano Nicolini

La farmacia viene trasportata in un ambiente 3D che permette agli utenti di entrarvi anche se fisicamente non sono presenti, ottenendo lo stesso servizio che avrebbero nella realtà. Nel presidio, sia in forma fisica sia virtualizzata, sarà presente un sistema per la gestione dei CUP con un hardware e software che funzionano in maniera autonoma. Un avatar, animato da un soggetto reale collegato a distanza, instaurerà un dialogo con il cliente della farmacia per avere un servizio efficiente e superare gli ostacoli logistici e pratici.

Il sistema MK22 può essere trasportato anche nei comuni molto piccoli di poche centinaia di abitanti che, per necessità dettate dalla densità della popolazione, non possono avere accesso all’apertura di una farmacia e puntano a dotarsi di un dispensario. Il cliente non dovrà padroneggiare nessuna tecnologia, è la tecnologia stessa che si mette al servizio della persona. I costi gestionali vengono ottimizzati all’interno dei processi operativi nella farmacia, in grado di offrire servizi innovativi ed esclusivi.

a farmacia virtuale ospita, infatti, un auditorium con 500 posti a sedere, organizza eventi mirati alle esigenze di particolari categorie di pazienti o di informazione medico-scientifica. L’idea de facto è collegare tutto il mondo sanitario con un’unica tecnologia, con lo standard internazionale del MSF (Metaverse Standard Forum) in cui sono presenti i maggiori player a livello internazionale per l’applicazione del Metaverso.

Quali strumenti sono richiesti per il metaverso?

I visori stanno facendo passi avanti, oggi sono molto leggeri (come occhiali), ma non hanno il comando dell’hardware. L’effetto della visione è dato dal software. I visori non gaming sono sempre connessi al cellulare o a un altro strumento collegato in internet L’evoluzione consisterà nel fatto che diventerà un accessorio sempre più diffuso.

La disinformazione abborracciata corre in rete più veloce della corretta informazione. Come emendare le informazioni sul Metaverso?

Innanzitutto occorre ricordare le 8 regole del Metaverso, le norme procedurali e protocollari della realtà immersiva:

  1. Esiste solo un metaverso
  2. È per tutti
  3. Nessuno lo controlla
  4. È aperto
  5. È indipendente dall’hardware, fruibile da qualsiasi dispositivi
  6. È una rete
  7. È internet
  8. Non deve essere vincolato ad alcuna valuta digitale (criptovalute)

È in corso d’opera, inoltre, la creazione di un albo nazionale di cyberesperti al fine di smascherare le applicazioni truffaldine di criptovalute.

Quali competenze sono richieste al farmacista? Potrebbe utilizzare il metaverso per le diagnosi di problemi senza carattere di urgenza?

Il farmacista farà il suo lavoro non solo dietro al banco, ma anche davanti a un OPM (Olimaint Proximity Management), una telecamera che legge i movimenti e i parametri vitali del farmacista, dalla cui interpretazione si proietta un avatar nel metaverso che ne riflette movimenti e comportamenti e trasferisce i dati dentro l’applicazione del cliente. L’applicazione è molto semplice: il farmacista muove le mani senza utilizzare mouse o tastiera.

I grandi marchi sono in corsa per il posizionamento nel metaverso. Quanto ci vorrà, secondo lei, per le farmacie?

Tutto dipenderà dall’apertura mentale, il vantaggio economico è immediato perché permette di implementare i servizi con costi personale minori. Gli orari di utilizzo della tecnologia sono flessibili e concordati, nel rispetto della worklife balance su cui oggi sono puntati i riflettori.

Quali consigli si sente di dare ai farmacisti appassionati di digitale?

Il mio consiglio principale è di non avere paura di avvicinarsi alla tecnologia. Il metaverso è un’applicazione nata nel 1994 esplosa con il Covid a causa delle necessità contingenti del mondo di lavoro. Occorre essere curiosi ed essere pronti a fare un passo avanti.