Il Decreto Legge Energia, n.34 del 2023, approvato il 28 marzo in Consiglio dei Ministri e in vigore dallo scorso 31 marzo, contiene un corposo pacchetto di misure per la Sanità fortemente volute dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Tra gli interventi: aumentare e rafforzare l’organico del personale sanitario, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza, arginare il fenomeno dei “medici a gettone”, rendere più attrattivi i Pronto Soccorso

Il Decreto Legge n. 34/2023 relativo a “Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali”, contiene un corposo pacchetto di interventi in favore del settore salute proposte da Orazio Schillaci, Ministro della Salute.

Le misure contenute nel “pacchetto” salute

Aumentare e rafforzare l’organico del personale sanitario, soprattutto nei servizi di emergenza-urgenza; arginare il fenomeno dei cosiddetti “medici a gettone”; rendere più attrattivo il lavoro nei reparti di pronto soccorso; consentire agli infermieri di svolgere, a regime, attività libero professionale, sono soltanto alcune delle misure richieste.

«Dopo anni di abbandono e di tagli, questi sono i primi passi di una riforma a 360 gradi per la nostra sanità che mira a rimettere al centro il Servizio sanitario nazionale e gli operatori che vi lavorano – ha dichiarato il Ministro Schillaci – Il Governo conferma la massima attenzione alla salute; siamo al lavoro per rendere più attrattivo il Ssn, non solo come gratificazione economica, ma anche con una migliore organizzazione»,

Payback e Iva

Si legge nel Decreto che “Le aziende fornitrici di dispositivi medici, che non hanno attivato contenzioso o che rinunciano al contenzioso eventualmente attivato, versano a ciascuna Regione e Provincia Autonoma, entro il 30 giugno 2023, la restante quota rispetto a quella determinata dai provvedimenti regionali e provinciali nella misura pari al 48 per cento dell’importo indicato nei predetti provvedimenti regionali e provinciali. Per le aziende fornitrici di dispositivi medici che non rinunciano al contenzioso attivato, resta fermo l’obbligo del versamento della quota integrale a loro carico, come determinata dai richiamati provvedimenti regionali o provinciali”. Inoltre, le aziende fornitrici dei dispositivi medici possono portare in detrazione l’IVA determinata, scorporandola dall’ammontare dei versamenti effettuati.

Medici a gettone e cooperative

Le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono esternalizzare una sola volta e senza proroga l’affidamento di servizi medici e infermieristici. Il ricorso all’esternalizzazione può avvenire solo in caso di effettiva necessità e urgenza e previa verifica relativamente alla possibilità di utilizzare personale già in servizio, di assumere gli idonei utilmente collocati in graduatorie e di espletare procedure di reclutamento. L’esternalizzazione può essere adottata inoltre solo in punti di primo intervento e non può superare il periodo massimo di 12 mesi.

Per il reclutamento di medici a gettone, la scelta deve ricadere su operatori economici che si avvalgono di personale medico e infermieristico in possesso dei prescritti requisiti di professionalità e che rispettano le disposizioni in materia d’orario di lavoro.

Il decreto evidenzia inoltre che il personale sanitario che ha scelto di interrompere il rapporto di lavoro dipendente per prestare servizio in regime di esternalizzazione non potrà richiederne la ricostituzione al termine del periodo di esternalizzazione.

Altre indicazioni

Le Aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale possono ricorrere, per l’anno 2023, alle prestazioni aggiuntive la cui tariffa oraria può essere aumentata fino a 100 euro lordi.

Nel Decreto 34 si legge ancora che l’anticipo dell’indennità per chi lavora in pronto soccorso, prevista al 1° gennaio 2024, è stata anticipata al 1° giugno 2023.

Misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza

Di fronte alla carenza di personale sanitario nei servizi di emergenza urgenza e per garantire una continuità nell’erogazione dei LEA, è stata ampliata la platea dei professionisti che possono accedere al servizio e alle procedure concorsuali finalizzate alla stabilizzazione.

Ad esempio, quanti abbiano maturato 3 anni di servizio, anche non continuativo, in servizi di emergenza urgenza nell’ultimo decennio, possono partecipare ai concorsi per accesso alla dirigenza sanitaria del settore anche in assenza del relativo diploma di specializzazione; fino al 31 dicembre 2025, in via sperimentale, gli specializzandi possono assumere, su base volontaria e al di fuori dall’orario dedicato alla formazione, incarichi libero-professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del servizio sanitario nazionale, per un massimo di 8 ore settimanali.

Questa attività verrà retribuita con un compenso orario lordo di 40 euro comprensivo di tutti gli oneri; fino al 31 dicembre 2025 il personale, dipendente e convenzionato, operante nei servizi di emergenza-urgenza in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato può chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da impegno orario pieno a impegno orario ridotto o parziale.

Altre misure contenute nel decreto

Il Decreto contiene, inoltre, altre misure in favore dei professionisti sanitari: dall’abolizione del vincolo di esclusività per il personale infermieristico e ostetrico agli specializzandi ai professionisti che hanno conseguito qualifiche all’estero, fino a misure volte a tutelare il personale sanitario da fenomeni di violenza e aggressioni attraverso il rafforzamento del sistema normativo e penale, prevedendo la procedibilità d’ufficio e l’aumento della reclusione anche in caso di lesioni non gravi o gravissime – da 2 a 5 anni – per chi aggredisce operatori sanitari.