Nail care

Prendersi cura ogni giorno delle unghie è un atto di fondamentale importanza al pari della detersione del viso. L’attenzione che vi si dedica ricompensa nel tempo procurando unghie sane, lucide e robuste, da esibire con fierezzaNail care manicure cura delle unghie

L’unghia rappresenta un’appendice epidermica situata all’estremità delle dita, che ci difende e ci aiuta a compiere i gesti quotidiani più semplici. È costituita essenzialmente da due parti: la radice e il corpo, detto anche lamina ungueale. Altrimenti detta matrice, la radice è la porzione viva e invisibile dell’unghia, che corrisponde alla parte conficcata nei tessuti molli che ne sono alla base, le cui cellule si muovono a formarne il corpo. Subito sopra c’è la lunula, riconoscibile per la forma arcuata e il colore bianco, mentre al margine prossimale compare la cuticola, la quale ricopre la lamina ungueale ed ha una funzione prevalentemente protettiva impedendo agli agenti esterni (batteri, virus, funghi, polvere, ecc.) di penetrare all’interno. Di forma convessa, la lamina è formata da corneociti morti, privi di nucleo ed è aderente al letto ungueale. Essendo semitrasparente, prende il colore roseo del tessuto sottostante irrorato dal sangue. In condizioni normali, l’unghia non deve essere né fragile né molle e lunga tanto quanto la metà della falangetta. Vediamo ora, quali sono gli elementi essenziali di cui è costituita. Proteine fibrose e proteine della matrice sono i componenti strutturali principali, la cui composizione in amminoacidi è uguale a quella dei capelli. Sono presenti lipidi in piccola quantità di cui innanzitutto colesterolo, acidi grassi saturi e insaturi (acido oleico) mentre i minerali più rappresentati sono il magnesio, il calcio e il ferro. L’acqua è fondamentale affinché l’unghia si mantenga flessibile e idratata; se, infatti, è presente in quantità inferiore al 15% diventa secca e friabile, se è superiore al 25% diventa molto morbida e si deforma. La diffusione d’acqua attraverso la lamina ungueale è cento volte superiore rispetto alla diffusione epidermica, quindi l’unghia è molto più porosa rispetto alla pelle. La sua durezza non è però dovuta alla calcificazione, bensì alla cheratina (il cui contenuto amminoacidico è rappresentato in prevalenza da serina, glucina e cisteina).

Alterazioni e patologie ungueali

Nel caso in cui quasi tutte le unghie cambino di colore o di consistenza, bisogna sospettare la possibilità di una malattia interna, se invece l’anomalia si presenta solo su una o due unghie, molto spesso il problema è esterno (ad es. un piccolo trauma oppure un’infezione). Le irregolarità della lamina ungueale possono denunciare la presenza di malattie sistemiche come insufficienze del fegato, disordini del metabolismo, disturbi cardiaci, dell’apparato respiratorio, avvelenamenti e intossicazioni. La fragilità (onicoressi) colpisce circa un terzo delle donne, in particolare le casalinghe, ed è dovuta alla disidratazione causata da detersivi, saponi alcalini, solventi a base di acetone, ma soprattutto dalle lunghe immersioni in acqua calda. Se le unghie si spezzano facilmente (onicoschizia lamellina), ovvero si sfaldano e presentano microfratture nel margine libero, in realtà sono caratterizzate dallo sdoppiamento della lamina. In tal caso, appaiono sottili, molli e opache e molto spesso il disturbo è dovuto alla carenza di vitamine A, B6, E o minerali (ferro, zinco, selenio, rame); infatti, sono tipiche delle persone affette da anemia sideropenica. Spesso all’origine, vi sono errate abitudini alimentari o un deperimento generale dell’organismo, malattie debilitanti, come forti influenze, o trattamenti farmacologici prolungati. I prodotti topici rinforzanti, che contribuiscono a rendere le unghie più forti, in realtà non modificano la struttura dell’unghia, ma la ricoprono proteggendo la cheratina (da stress meccanici, da detersivi aggressivi e dai pigmenti colorati delle lacche che ne modificano il colore rendendola opaca). L’aspetto più o meno gradevole dipende anche da fattori non sempre strettamente legati al quadro generale della salute. Molto frequente è l’onicofagia, il vizio di mangiarsi le unghie, molto diffuso nei bambini, negli adulti e nelle persone ansiose, come mezzo per scaricare e controllare lo stress. L’abitudine di rosicchiarsi le unghie e di togliersi le pellicine non solo rende la mano più trascurata, ma espone le dita al rischio di infezioni. La conseguenza di questa sgradevole abitudine, oltre a produrre tumefazioni localizzate e dolori, è la distrofia dell’unghia. Lo stesso dicasi quando si tagliano unghie in modo scorretto o si fa una manicure con strumenti inadeguati o non perfettamente puliti. Al contrario, quando la lamina germinativa tende a essere iperproliferativa, l’unghia diventa molto spessa (pachionichia).

Il colore della lamina ungueale

L’ingiallimento (xantonichia) è spesso il risultato dell’applicazione frequente di smalti oppure dell’uso di lacche di cattiva qualità o della loro errata stesura, effettuata direttamente sull’unghia senza la protezione di una base incolore adeguata, soprattutto in caso di smalti metallici o dal colore particolarmente intenso. Talvolta può essere anche il segnale d’allarme di malattie dell’apparato respiratorio (pleuriti, bronchiti e sinusiti croniche); in tal caso l’ingiallimento interessa sia le unghie delle mani che quelle dei piedi. È un problema comune anche ai fumatori o tipico di chi soffre di psoriasi o ipertiroidismo. Le macchie bianche (leuconichia) puntiformi, striate o omogenee possono derivare da microtraumi che si verificano sulla radice oppure sono il risultato dell’uso di cosmetici aggressivi. Anche la carenza vitaminica ne provoca la comparsa, in realtà non sono altro che bolle d’aria, che si creano per la disorganizzazione delle lamelle fra le quali può infilarsi aria. Se interessano tutte o la maggioranza delle unghie, possono segnalare la presenza di malattie come la psoriasi e la dermatite atopica. Le unghie di colore bluastro, invece, possono dipendere da una cattiva ossigenazione dei tessuti indicando perciò problemi circolatori. Le macchie scure (melanonichia) sono di solito causate da emorragie che si sviluppano al di sotto della lamina in seguito a un trauma. Altre volte può essere un nevo presente a livello della matrice ungueale, la conseguenza dell’uso di alcuni farmaci (antibiotici come tetracicline o clorochine), disturbi renali e talora può essere anche un melanoma. Altre malattie debilitanti, con il passare del tempo, ne modificano la forma, che diventa bombata e incurvata (dita a bacchetta di tamburo e unghie a vetrino d’orologio), rilevando la presenza di problemi gravi a carico di polmoni e di bronchi.

Consigli pratici in farmacia

I lavaggi frequenti e i detergenti aggressivi, in particolare i detersivi contribuiscono a danneggiare progressivamente le unghie. Tra le accortezze da suggerire, si consiglia d’indossare guanti di cotone, quando si toglie la polvere fortemente disidratante, e guanti di gomma, per lavare i piatti o per fare il bucato a mano. In tal caso, per la detersione quotidiana delle mani si consiglia di usare oli detergenti, più delicati dei saponi, e di applicare oli vegetali (avocado, jojoba, mais, soia, oliva, riso) dalle proprietà nutrienti o creme idratanti, a base di sostanze emollienti (glicerina, urea, fosfolipidi, pantenolo, acido ialuronico). La formulazione migliore è rappresentata da oleoliti o emulsioni A/O da applicare generosamente sulle estremità, massaggiando fino ad assorbimento completo (effettuare l’operazione prima di andare a dormire, indossando un paio di guanti di cotone per tutta la notte). È importante anche non rimuovere le cuticole per scongiurare l’insorgenza di infezioni batteriche (unghie verdi, da Pseudomonas) e fungine (onicomicosi), al contrario consigliando di spingerle verso l’attaccatura con i bastoncini in legno d’arancio. Nella dieta devono sempre essere presenti uova, derivati del latte, frutta e verdura contenenti sali minerali fondamentali e indispensabili per la costituzione della lamina ungueale. Per evidenziare le riserve di ferro basta eseguire semplici analisi del sangue (sideremia, transferrina e ferritina) mentre per calcio e zinco si può effettuare il mineralogramma su una ciocca di capelli, integrando poi l’alimentazione con opportuni supplementi.

Gemma Lunardi

Bibliografia

Bruno C, Proserpio G, Biochimica della pelle e degli annessi cutanei, 275-84, ed. Sinerga 1987.

Di Pietro, La bellezza autentica, 97-103, ed. Sperling & Kupfer 2005.