Egualia, Fondazione Banco Farmaceutico onlus e Fofi unite per una partnership a sostegno di chi si prende cura dei poveri. Il progetto, denominato Rete dei presìdi farmaceutici solidali, è nato dunque con l’obiettivo di favorire la cura delle persone che vivono in stato di povertà attraverso un sostegno strutturale alle realtà che già offrono loro medicine e terapie gratuite.
Già nel 2018 era stato sperimentato a Roma da Egualia (allora Assogenerici), Banco Farmaceutico, Fofi e IMES (Istituto di Medicina Solidale) il progetto Farmacie di strada. Grazie al progetto, in un anno erano stati raccolte quasi 9mila confezioni di medicinali, pari a un valore di oltre 88mila euro.
Come funzione il progetto
Le organizzazioni che al momento beneficiano della Rete dei presìdi farmaceutici solidali sono l’Opera San Francesco di Milano e la Comunità di San’Egidio di Roma, le quali, per i prossimi 12 mesi, riceveranno i farmaci di cui hanno bisogno per i propri ospiti.
Le aziende farmaceutiche associate a Egualia doneranno prodotti medicinali sottratti appositamente dal circuito commerciale, con l’obiettivo di coprire interamente il fabbisogno annuale delle realtà benefiche coinvolte. Banco Farmaceutico gestirà e monitorerà il flusso delle donazioni, verificherà periodicamente il fabbisogno espresso dalle realtà assistenziali, e raccoglierà i dati per sviluppare uno studio di ricerca nell’ambito della produzione scientifica dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (OPSan). Fofi, infine, inviterà i farmacisti a svolgere attività di volontariato e darà il proprio contributo per realizzare un prontuario dei Presìdi Farmaceutici Solidali, fornendo così un supporto allo studio previsto.
L’importanza della solidarietà
«Nel momento in cui l’Italia prova a riemergere dall’esperienza drammatica della pandemia ci è sembrato giusto riprendere e proseguire l’esperienza inaugurata tre anni fa a Roma, ampliandola alla partecipazione di altri enti protagonisti dell’attività di solidarietà, integrazione e assistenza nei rispettivi territori – ha affermato Enrique Häusermann, presidente di Egualia – Restano validi gli obiettivi già condivisi: la riduzione dello spreco di farmaci, l’ottimizzazione di un circuito virtuoso che trasforma lo scarto in risorsa, un controllo sanitario efficace sulla catena delle cronicità, la riduzione degli accessi impropri al Pronto soccorso».
Si tratta di un progetto di estrema importanza, soprattutto in un momento in cui le realtà assistenziali, a causa della pandemia, si sono trovate in difficoltà. «Così, per tante persone indigenti, la cui condizione è stata aggravata dalla crisi economica provocata da quella sanitaria, è stata messa a repentaglio la possibilità di ricevere medicine e terapie da chi si è sempre preso cura di loro» ha spiegato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
«Chi come i farmacisti è stato in prima linea anche durante le fasi più dure della pandemia – ha aggiunto Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani – ha ben chiaro che le aree di sofferenza e di povertà sanitaria sono cresciute enormemente in questa emergenza e che occorrono iniziative strutturate come questa per dare una risposta il più possibile efficace».
Il ringraziamento delle realtà assistenziali
«Il progetto Rete dei presìdi farmaceutici solidali rappresenta una concreta opportunità di cura per i più poveri grazie a una collaborazione fattiva, proficua e contro gli sprechi» ha affermato Fra Marcello Longhi, presidente di Opera San Francesco per i Poveri, il quale ha poi ringraziato le associazioni coinvolte «per questa iniziativa che, sono certo, farà anche la differenza per chi soffre e non ha nulla».
Anche Sandro Mancinelli, Medico responsabile dell’ambulatorio della Comunità di Sant’Egidio, infine, ha ringraziato i promotori della Rete per questa «iniziativa intelligente e preziosa in questo periodo, difficile per tutti ma drammatico per i più poveri. Nessuno può dire quando usciremo da questa emergenza, ma certamente lo faremo prima con l’impegno solidale di tutte le donne e gli uomini di buona volontà».