La dipendenza è da anni considerata una “malattia”, grazie all’individuazione dei meccanismi neurobiologici, psicologici, comportamentali e culturali che la caratterizzano. Ciononostante, chi ne soffre non trova troppo spesso un’offerta di cura specialistica all’altezza delle proprie aspettative e, complice anche il forte (pre)giudizio negativo collettivo, tende a nascondersi, a isolarsi, aggravando così le proprie condizioni di salute.

Negli ultimi anni, tuttavia, ha iniziato ad affermarsi in Italia, sul modello degli Stati Uniti, un network di strutture private che aiutano le persone affette da dipendenza a riprendere in mano la propria vita. Le strutture pubbliche sono spesso sommerse dalla gestione di complessità quotidiane che lasciano spazi di cura a istituzioni private.

Nel 2016 è stato fondato a Milano l’Istituto Europeo delle Dipendenze (IEuD), un centro specializzato per la cura delle dipendenze in grado di accompagnare le persone con addiction lungo tutto il percorso di cura (ambulatoriale, residenziale) in modo riservato e professionale. L’Istituto è in grado di offrire una attenta valutazione della problematicità dell’uso di droghe, orientando il paziente e i suoi familiari verso gli interventi più idonei e proporzionati alla complessità del problema reale. Si avvale di competenze specialistiche multidisciplinari e personale altamente motivato; è specializzato in Italia nella terapia digitale delle dipendenze e ha sviluppato un approccio originale alla mediazione digitale nell’intervento psicologico, in grado di favorire la relazione terapeutica tra paziente ed equipe curante rendendo così più efficace il processo di cura.

«Siamo veramente contenti di poter rendere disponibile anche in Piemonte la nostra offerta di cura per chi soffre di una condizione di dipendenza – ha dichiarato Raffaele Lovaste, amministratore unico di IEuD, a proposito dell’apertura della nuova sede torinese del Centro – Torino è la nostra prima apertura fuori da Milano, dove operiamo da oltre 5 anni; ci siamo preparati molto per questo e, insieme ai Poliambulatori Es, nostri partner in questa missione, siamo fiduciosi di poter assicurare il miglior supporto possibile ai nostri pazienti».

«Il nome stesso del nostro poliambulatorio evoca l’idea di un processo di presa in carico del paziente che consideri la possibilità di integrare le diverse specialistiche tra di loro al fine di garantire la costruzione di percorsi realmente tesi a soddisfare le esigenze specifiche della persona – ha commentato Andrea Frediani, presidente di Es Istituto Medicina Integrata –  L’idea di integrazione è per noi un riferimento anche per ciò che concerne la qualità della vita e la prevenzione».

Il referente scientifico dell’Istituto è il dottor Emanuele Bignamini che è stato per anni direttore del Dipartimento Dipendenza di Torino ed è docente di Psicopatologia e Clinica delle Dipendenze presso la Scuola Adleriana SAIGA (Società Adleriana Italiana Gruppi e Analisi).