In occasione del 4° Italian Barometer Obesity Summit, tenutosi lo scorso 3 ottobre a Roma, è stata resa nota la lettera aperta firmata da tutti i presidenti delle società scientifiche con la quale è stato richiesto che il lavoro fatto dalla scorsa legislatura, culminato nell’approvazione della Mozione per il riconoscimento dell’obesità come malattia nel novembre 2019 non venga vanificato, così da garantire il pieno accesso alle cure e ai trattamenti ai pazienti obesi

Con oltre 650 milioni di soggetti a livello globale e 2,8 milioni di decessi ogni anno, l’obesità è oggi una priorità di carattere sociale, economico e sanitario rappresentando un importante fattore di rischio per l’insorgenza di altre gravi patologie come il diabete di tipo 2, lo stroke, i problemi cardiovascolari e alcune tipologie di tumori.

In Italia ad essere sovrappeso o obeso è il 46% degli over 18, con una situazione triplicata rispetto a soli 40 anni fa. L’obesità è attualmente all’11,5% nel nostro Paese, con un picco del 15% che interessa la Regione Campania, bollino nero a livello nazionale. Ancora più grave è la situazione dei bambini, con un sovrappeso che interessa 1 bambino su 3 a livello nazionale, 1 su 2 in Campania, e un’incidenza tra le più alte in Europa.

«L’obesità porta a una maggiore probabilità di sviluppare malattie all’apparato cardiovascolare, digerente, respiratorio e alle articolazioni. Risulta che sia responsabile del 44% dei casi di diabete tipo 2, del 23% dei casi di cardiopatia ischemica e fino al 41% di alcuni tumori. In Italia i decessi annuali attribuibili all’obesità sono ben 57 mila – ha dichiarato Luca Busetto, Presidente della Società Italiana dell’Obesità – SIO, Università di Padova – Eppure, nonostante questi dati allarmanti, non è ancora stato definito un percorso di assistenza e di cura da parte del nostro sistema sanitario, non è inserita all’interno dei LEA, nel sistema nazionale delle linee guida e nelle reti regionali di assistenza”.

L’appello per un patto di legislatura

Il 4° Italian Barometer Obesity Summit, promosso da IBDO Foundation con il contributo non condizionato di Novo Nordisk, tenutosi a Roma lo scorso 3 ottobre, oltre che riflettere sullo scenario attuale e i suoi possibili sviluppi ha rappresentato l’occasione per rendere pubblica la lettera aperta firmata da tutti i presidenti delle società scientifiche con la quale viene richiesto che il lavoro fatto dalla scorsa legislatura, culminato nell’approvazione della Mozione per il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica nel novembre 2019, non venga vanificato. Con lo scioglimento del Governo non si è difatti arrivati alla conclusione dell’iter. Rinnovare il patto di legislatura sull’obesità e agire subito vuol dire garantire pieno accesso alle cure e ai trattamenti farmacologici ai pazienti obesi. «Perché l’obesità non è una colpa, ma una malattia» ha sottolineato Iris Zani, Presidente dell’Associazione Amici Obesi.

L’obesità non è una colpa, ma una malattia

L’obesità, è stato ribadito, è una malattia cronica complessa, sovente recidivante, per la quale sono necessarie strategie integrate e multidisciplinari.

Il suo riconoscimento come malattia può da una parte contribuire al suo corretto inquadramento, alla stregua di altre patologie, favorendo così il venir meno di emarginazione sanitaria e, nel mondo del lavoro, di discriminazioni legate al peso, stigma e mobbing mentre, dall’altra, può rappresentare lo strumento essenziale a garantire l’accesso alle cure e ai trattamenti farmacologici, l’inserimento della patologia nei livelli essenziali di assistenza, LEA e nel Piano Nazionale delle Cronicità, PNC.

«Le persone con obesità hanno il diritto di vivere una vita sociale, educativa, lavorativa alla stregua delle persone senza obesità e ciò deve essere considerato l’obiettivo primario, sul piano socio-culturale, delle azioni di governo a livello nazionale e regionale – ha sottolineato Andrea Lenzi, Coordinatore Italia dell’Obesity Policy Engagement Network, OPEN – È fondamentale riprendere da dove ci siamo interrotti con la diciottesima legislatura, rinnovando il patto di legislatura sull’obesità, in particolare sull’inserimento dell’obesità nella lista delle malattie croniche, e agendo di conseguenza unitariamente e subito per garantire alla persona con obesità il pieno accesso alle cure e ai trattamenti farmacologici”.

Agire subito

«Negli ultimi anni abbiamo fatto uno straordinario lavoro che ha portato a concretizzare numerosi traguardi che ci eravamo preposti. Tuttavia, restano ancora nodi da risolvere per portare a compimento i nostri obiettivi. Ora è il momento di ritrovare le giuste sinergie per dare risposte concrete alle persone con obesità. I fondi stanziati dal Pnrr sono un’opportunità significativa e altamente simbolica dell’orizzonte di futuro che il nostro Paese si vuole dare e non possiamo permetterci più i costi dell’inerzia» ha ricordato Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e Vicepresidente vicario ANCI.