OMS indica le dodici famiglie più pericolose di batteri resistenti agli antibiotici

antibiotico resistenza

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha pubblicato sul suo sito il rapporto “Global priority list of antibiotic-resistant bacteria to guide research, discovery, and development of new antibiotics”, in cui per la prima volta elenca le dodici famiglie di batteri resistenti agli antibiotici che rappresentano un particolare pericolo per la salute e una priorità per la ricerca sull’antibiotico-resistenza.

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Il gruppo che richiede gli interventi più urgenti in materia di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci in grado di debellare i ceppi resistenti include Acinetobacter, Pseudomonas e vari Enterobacteriacei (p.es. Klebsiella, E. coli, Serratia, and Proteus). Questi batteri sono resistenti anche ai carbapenems e alle cefalosporine di terza generazione e rappresentano i principali responsabili delle infezioni in ambiente ospedaliero e nei casi di pazienti che utilizzano ventilatori o cateteri. Le altre due categorie includono batteri la cui resistenza è in evoluzione e che danno luogo a malattie diffuse nella popolazione, come la gonorrea, o a avvelenamento dei cibi, come la Salmonella. La lista non include invece il batterio responsabile della tubercolosi, in quanto a questa malattia riemergente sono dedicati altri programmi specifici dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Secondo l’OMS, inoltre, batteri come gli streptococchi A e B e la clamidia non rappresentano ad oggi un problema per la salute pubblica a causa dei bassi livelli di resistenza.

La pubblicazione del documento da parte dell’OMS ha anticipato l’incontro dell’Health Working Group (28 febbraio-3 marzo 2017) tenutosi nell’ambito della presidenza di turno tedesca del G20. Presidenza che avrà tra i temi principali proprio l’identificazione di azioni congiunte in materia di antibiotico-resistenza. “La prima lista OMS delle priorità globali sui patogeni è un nuovo e importante strumento per assicurare e guidare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici”, ha commentato Hermann Gröhe, ministro federale tedesco della Salute, che ospiterà l’incontro. Le priorità indicate dall’Organizzazione mondiale della sanità potranno essere utilizzate dai governi di tutto il pianeta per la messa a punto di incentivi per la ricerca di base ed applicata, sia in ambito pubblico che privato e anche nell’ambito di altre iniziative dell’OMS, quali la “Drugs for Neglected Diseases initiative (DNDi) Global Antibiotic R&D Partnership” rivolta allo sviluppo non-profit degli antibiotici.

L’OMS ha elaborato la lista dei dodici batteri multi-resistenti in collaborazione con la Divisione malattie infettive dell’Università di Tübingen. Tra i criteri utilizzati per l’analisi sono stati presi in considerazione la mortalità, il bisogno di lungi ricoveri ospedalieri, la frequenza di resistenza all’interno delle comunità di persone, la facilità di diffusione tra persone, animali e tra i due gruppi, la possibilità di prevenzione con adeguate misure igieniche o vaccinazione, le opzioni di trattamento attualmente disponibili e quelle già in sviluppo nelle pipeline di R&D.

Le 12 famiglie di batteri prioritarie

Priorità 1: CRITICA

  1. Acinetobacter baumannii, carbapenem-resistente
  2. Pseudomonas aeruginosa, carbapenem-resistente
  3. Enterobacteriaceae, carbapenem-resistenti, producono ESBL

Priorità 2: ALTA

  • Enterococcus faecium, vancomicina-resistente
  • Staphylococcus aureus, meticillina-resistente, vancomicina-intermedio e resistente
  • Helicobacter pylori, claritromicina-resistente
  • Campylobacter, fluorochinolone-resistente
  • Salmonellae, fluorochinolone-resistente
  • Neisseria gonorrhoeae, cefalosporina-resistente, fluorochinolone-resistente

Priorità 3: MEDIA

  • Streptococcus pneumoniae, non suscettibile alla penicillina
  • Haemophilus influenzae, ampicillina-resistente
  • Shigella, fluorochinolone-resistente