La pandemia ha reso sempre più centrale il farmacista e la farmacia territoriale quale primo presidio di salute, in un percorso di assistenza capillare sempre più efficiente. Anche per rendere efficace il sistema di prescrizione-dispensazione occorre promuovere una maggiore sinergia tra Mmg e farmacie, proprio come sta avvenendo per l’antivirale Paxlovid

Con l’avvento del Covid-19 le farmacie si sono contraddistinte quali presidi di salute cruciali sul territorio, in grado di fornire risposte e aiuto a tutti i cittadini, anche quelli residenti nelle aree più remote del Paese, grazie alla loro estrema capillarità. Le farmacie possono essere un attore fondamentale anche nella distribuzione diretta di farmaci che si intende distribuire in tempi rapidi e in modo capillare. Il caso dell’antivirale Paxlovid contro il SARS-CoV-2 è esemplificativo in tal senso.

«Il motivo principale per il quale le farmacie sono coinvolte nella distribuzione dell’antivirale Paxlovid è che, se si vuole distribuire rapidamente e capillarmente un farmaco, questo deve essere prescritto dal medico di famiglia e distribuito dalle farmacie. È la sinergia delle due figure che rende efficace il sistema di prescrizione-dispensazione. Questo caso lo dimostra» ha dichiarato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo.

Da Aifa i dati sulle dispensazioni in farmacia

Il bilancio dei primi giorni successivi al protocollo d’intesa che ha consentito il ritiro dell’antivirale orale Paxlovid in farmacia dietro presentazione di prescrizione medica è positivo. Da quanto emerge dal decimo report di Aifa sul monitoraggio degli antivirali anti-Covid aggiornato al 3 maggio, i farmaci dispensati nelle farmacie in poco più di 10 giorni sono stati 280. Nello specifico, 90 sono stati dispensati in Toscana, 75 in Umbria, 58 nel Lazio, 30 nella Marche, 10 in Piemonte, 7 in Campania, 5 in Emilia-Romagna e 3 in Calabria, Molise e Trento.