Quando la pelle va a fuoco

Il trattamento cosmetico per l’eritema solare e i consigli da dispensare al cliente/paziente dopo l’esposizione al sole

Alla fine di una giornata in spiaggia e in mare, accade che, se non abbiamo rinnovato l’applicazione della crema ogni due ore, e soprattutto dopo il bagno, ci si possa ritrovare con la pelle arrossata e dolorante. Questi sono gli effetti dei raggi solari sull’epidermide. In particolare, quelli infrarossi riscaldano la pelle, mentre gli UVB provocano scottature, eritema e contemporaneamente attivano la produzione fisiologica di melanina (entro le 72 ore dall’esposizione), il “filtro solare” prodotto in risposta all’insulto radiante, corrispondente a uno schermo solare SPF 2.

In pratica, le sensazioni avvertite derivano dal processo infiammatorio innescato e terminante con arrossamento (calor e dolor) e prurito diffusi, in seguito alla liberazione di istamina. Nei giorni successivi seguirà la formazione di bolle e vescicole (tumor) e la possibile desquamazione, poiché si tratta di una vera e propria ustione di primo o secondo grado, variabile dall’arrossamento con bruciore alla formazione di vescicole e bolle, fino all’esfoliazione.

Solo una scottattura? Non proprio. Non è da sottovalutare il fatto che gli eritemi ripetuti nel tempo, soprattutto se verificatisi fin da bambini, predispongono in età adulta al rischio di melanomi e di cheratosi attiniche, oltre che di fotoinvecchiamento e di macchie solari.

Idratare, lenire e rinfrescare

Le formulazioni cosmetiche più indicate per un doposole sono quelle in gel e in latte, poiché sono facilmente spalmabili sul corpo, con effetto rinfrescante. Per i bambini si preferisce la confezione in spray, più tollerata e gradita. A volte contengono mentolo e suoi derivati, per aumentare la sensazione di freschezza e di refrigerio. Per lenire la pelle si può applicare successivamente al doposole un’acqua termale lenitiva, che ne rafforza l’azione. Si consiglia comunque di porre in frigorifero per 10 minuti dopo-sole e acqua termale prima dell’applicazione.

Il gel di aloe

Oltre alle proprietà demulcenti, l’aloe si usa nel trattamento di ustioni e di ferite, poiché promuove la proliferazione cellulare. In particolare, i polisaccaridi stimolano l’attività dei fibroblasti e la produzione di collagene, così da accelerare guarigione e cicatrizzazione. Il gel penetra facilmente attraverso l’epidermide, dove esercita un’azione anestetica locale. L’effetto calmante e antidolorifico è stato spiegato nel 2009 da ricercatori giapponesi, grazie all’azione dell’enzima bradichinasi contenuto nell’aloe, il quale inibisce la formazione e l’effetto della bradichinina, un agente infiammatorio.