Il rapporto sull’evento nascita in Italia pubblicato dal Ministero della Salute, una rilevazione istituita con Decreto del Ministro della Salute nel 2001, fornisce importanti informazioni sanitarie, epidemiologiche e socio-demografiche relative all’evento nascita, rappresentando uno strumento utile di programmazione sanitaria sia nazionale che regionale. Il documento utilizza le analisi dei dati rilevati dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) dell’anno 2022.

Il report 2022

La rilevazione 2022 ricomprende i dati di 359 punti nascita e mostra che nell’anno in esame, l’89% delle nascite sono avvenute in istituti di cura pubblici, dei quali il 62,2% in strutture che hanno almeno 1.000 parti annui. Il 20% delle madri sono straniere; le donne italiane arrivano altresì al primo figlio a 32 anni compiuti.

I trend 2012 – 2022

Il rapporto 2022 è arricchito da alcuni elementi innovativi relativi alle principali tendenze che si sono sviluppate nel corso dell’ultimo decennio. Il rapporto mette a confronto i dati 2022 con quelli del 2012 relativamente ad una serie di variabili: luogo del parto, caratteristiche delle madri, gravidanza, parto, neonato e tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Parti pretermine e visite di controllo

Nel decennio considerato è stata osservata una riduzione dei parti pretermine, cioè precedenti alle 37 settimane di gestazione, passati da 7 a 6 ogni 100mila parti; aumentata invece l’età media delle donne – italiane e non – al primo figlio, passata dai 31,5 anni del 2012 ai 32,2 anni del 2022. Nel decennio si è assistito altresì all’incremento dell’età media al primo figlio per le straniere, passata da 27,7 a 29,2 anni.

Ad aumentare sono stati il numero di controlli effettuati in gravidanza: nel 91,9% delle gravidanze, il numero di visite ostetriche effettuate è risultato superiore a 4; nel 76,7% delle gravidanze risultano effettuate più di 3 ecografie. Calato invece drasticamente il ricorso all’amniocentesi per le over40: dal 33% del 2012 si è scesi al 6% del 2022, dato questo ridotto comunque per tutte le classi di età analizzate.

Parti cesarei e fecondazione in vitro

Nel periodo analizzato si è ridotta anche la percentuale di parti cesarei, passati dal 36% del 2012 al 31% del 2022. Di conseguenza, aumentati i parti vaginali.

La percentuale di donne che ricorre alla fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET) è passata dal 37% del 2012 al 48% dell’anno 2022 e permane come tecnica più utilizzata; ad aumentare invece, anche se di poco, il numero di coloro che hanno scelto di ricorrere alla fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI).

PMA e denatalità

I parti con procreazione medicalmente assistita – PMA, sono aumentati in modo considerevole nel periodo in esame, di ben il 73%; a far da contraltare la notevole diminuzione di parti plurimi in gravidanza con PMA, scesi dal 21% del 2012 al 9% del 2022.

Prosegue il fenomeno italiano della denatalità – il numero di nati è passato da 535.428 nati totali del 2012 ad appena 393.997 del 2022. E’ diminuita, anche se marginalmente, la percentuale di nati morti.

Donne e parti

Come accennato in precedenza, l’89% dei parti è avvenuto in strutture pubbliche, il 10,8% in case di cura e solo lo 0,15% altrove (altra struttura di assistenza, domicilio, etc.). I dati risultano sostanzialmente diversi in quelle regioni in cui c’è una marcata presenza di strutture del privato accreditato. In ogni caso, il 62,2% dei parti è avvenuto in strutture che registrano almeno 1.000 parti annui.

Le madri del 2022 sono state nel 20% dei casi di cittadinanza non italiana. La percentuale è risultata maggiore nelle aree del Centro Nord (26%) laddove la presenza straniera è maggiore. Le aree geografiche di provenienza più rappresentate sono quella dell’Africa (28,7%) e dell’Unione Europea (19,6%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana costituiscono rispettivamente il 19,3% e il 7,9% delle madri straniere.

Caratteristiche delle madri: titolo di studio e lavoro

Il 42,5% delle partorienti nel 2022 presenta una scolarità medio-alta, il 22,7% medio-bassa e il 34,8% ha conseguito la laurea. Prevalente la scolarità medio bassa tra le donne straniere (41,3%). Inoltre, considerando l’occupazione, il 58,6% delle madri risultava occupata, il 24,7% casalinga, il 14,5% disoccupata o in cerca di primo impiego.

I neonati

Nel 2022 è stato registrato uno 0,9% dei nati con peso inferiore al chilo e mezzo; il 6,2% tra 1,5 e 2,5 chilogrammi. Il tasso di natimortalità nell’anno è risultato pari a 2,4 nati morti ogni 1.000 nati, con un totale di 994 nati morti. 4.332 le malformazioni diagnosticate alla nascita.