Raucedine: rimedi fitoterapici da consigliare

raucedine liquirizia

Oltre ai rimedi che stimolano le difese immunitarie, ricorrendo alla fitoterapia in caso di raucedine si possono consigliare: erisimo, mirra e propoli, camomilla e liquirizia e balsamo del Tolù

 rimedi fitoterapici

L’infiammazione della mucosa laringea o laringite – ad eziologia batterica e/o virale, da sforzo vocale o chimica – comporta di norma una compromissione delle corde vocali e un’alterazione della voce, che tende a diventare progressivamente più roca e più bassa. Dolore, raucedine, bruciore, tosse, esigenza di schiarire continuamente la gola e difficoltà a parlare sono alcuni dei sintomi più frequenti che portano il problema all’evidenza.Il trattamento fitoterapico prevede sia una terapia locale, con gargarismi appositamente formulati allo scopo di fornire sollievo e una pronta azione antinfiammatoria, che un trattamento orale a base di estratti mirati.

Rimedi fitoterapici che stimolano le difese immunitarie

Tra i fitoterapici più adatti in caso di raucedine, soprattutto quando gli episodi sono legati a una laringite cronica, vanno sicuramente citate le piante capaci di stimolare le difese immunitarie:

  • echinacea
  • eleuterococco
  • astragalo
  • uncaria
  • salice
  • spirea

Erisimo

erisimoNota anche come ‘erba dei cantanti’, nome decisamente allusivo alla sua funzione benefica sulla voce, l’erisimo (Sysimbrium officinale) è una pianta nota per la sua capacità di alleviare le infiammazioni della gola. Si utilizza la parte aerea fiorita di questa Crucifera, particolarmente efficace nel risolvere raucedine e afonia, quando conseguenti a episodi acuto/cronici di laringiti, faringiti e tracheiti o, più semplicemente, ad irritazioni delle prime vie aeree da raffreddore ed influenza. L’azione antinfiammatoria sembrerebbe legata alla presenza nel fitocomplesso di un olio essenziale, mucillagini e degli isotiocianati, composti solforati del tutto simili a quelli contenuti anche nel rafano e nel crescione. Se ne può preparare l’infuso (3-4 g di droga in infusione per 10 minuti in 150 ml di acqua bollente) ma l’estratto più versatile potrebbe risultare la tintura madre ottenuta da pianta fresca, da utilizzare alla dose consigliata in letteratura di 30-40 gocce in poca acqua per due volte al giorno lontano dai pasti (1 ora prima o 2 ore dopo). Versando 50 gocce di estratto idroalcolico in mezzo bicchiere di acqua è possibile preparare un collutorio da impiegare 2-3 volte al giorno, per gargarismi. Da quanto emerge in letteratura, viene suggerita cautela nell’uso orale in associazione a farmaci – soprattutto quelli ad azione anticoagulante – e integratori a base di iodio. L’erisimo è in grado infatti di interferire con il metabolismo dello iodio a livello tiroideo in virtù della presenza degli isotiocianati. L’uso orale è controindicato anche nei soggetti ipotiroidei ed in caso di allergia alle Cruciferae.

Mirra e propoli

raucedine mirra

Dotati di una buona attività antimicrobica e antinfiammatoria locale, la propoli e la mirra (nella foto) possono dare alla mucosa il supporto necessario per decongestionare e lenire. Tra i due rimedi naturali sicuramente meno nota – ma altrettanto efficace – la mirra, gommoresina ottenuta per incisione della corteccia di una pianta, la Commiphora molmol, un arbusto del tutto simile a un grosso biancospino, originario dell’Eritrea e dell’Arabia meridionale. Possiede proprietà antinfiammatorie, antisettiche e astringenti. Presente tra gli ingredienti di alcuni prodotti in commercio, come compresse masticabili e spray per uso locale, si utilizza prevalentemente in forma di estratto idroalcolico e olio essenziale – dall’aroma speziato e colore ambrato tendente al rosso – ottenuto per distillazione dalla gommoresina.  Se ne può suggerire l’uso dell’estratto idroalcolico da mescolare in mezzo bicchiere di acqua tiepida, alla dose di 30 gocce, così da ottenere un collutorio da utilizzare per sciacqui e gargarismi, 1-2 volte al giorno o secondo necessità.

Liquirizia e camomilla

raucedine liquirizia

La liquirizia (Glycyrrhiza glabra) in virtù del suo contenuto di acido glicirretico – ma anche flavonoidi, acido glabrico, vitamine e fitosteroli – esercita un’azione antinfiammatoria e antitussiva di tipo centrale, con meccanismo d’azione simile a quello dimostrato dalla codeina. La glicirrizina, altro principio attivo del fitocomplesso, sarebbe invece responsabile di un’azione antinfiammatoria a livello tissutale, analoga nel suo meccanismo d’azione, a quella esercitata dal cortisolo durante un processo infiammatorio.

Ricorrere almeno un paio di volte al giorno, a un infuso di camomilla o ad un decotto di radice di liquirizia – preferibilmente tiepidi così da non irritare ulteriormente la mucosa – può dimostrarsi un’arma vincente contro la raucedine. È possibile eventualmente dolcificare con del miele di manuka, dotato di sinergiche proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche, eseguendo brevi gargarismi prima di deglutire il liquido.

Si può suggerire di mescolare alla liquirizia, in alternativa o in aggiunta alla camomilla,  la radice di altea. La miscela, ottenuta miscelando in parti eguali delle piante indicate, va fatta bollire in acqua per 10 minuti, lasciando poi in infusione altri 5 minuti prima di filtrare. Si utilizza poi il liquido tiepido almeno 2 volte al giorno per gargarismi.

Balsamo del Tolù

Raucedine Myroxylon peruiferum
Myroxylon peruiferum, da cui si estrae il balsamo del Tolù

Ottenuto dall’incisione della corteccia di un albero di origine sudamericana – il Myroxylon toluiferum – il Balsamo del Tolù è un essudato resinoso ampiamente utilizzato nella tradizione farmaceutica ed erboristica, quale ingrediente di sciroppi per la tosse ad azione balsamica. Tra le sue proprietà spiccano la capacità di fluidificare le secrezioni bronchiali e di favorire l’espettorazione, svolgendo un’azione antisettica e calmante sulle vie respiratorie. Si può ricercare tra gli ingredienti di sciroppi ed estratti fluidi, solitamente associato ad altri estratti come quello di eucalipto, pino o liquirizia. Lo si può utilizzare anche in suffumigio, versandone 2 gocce in una bacinella (mai di plastica) contenente acqua molto calda, preferibilmente in associazione a 2-3 gocce di olio essenziale di eucalipto. Si alternano, nel realizzare il suffumigio, 2 minuti sotto a 2 minuti sopra il telo utilizzato per coprire la bacinella, allo scopo di dare sollievo alle vie aeree, clamare la tosse stizzosa e favorire l’eliminazione del catarro eventualmente presente.