Nata con l’obiettivo di valutare insieme la salute umana e quella dell’ambiente in un’ottica One Health, la partnership è volta a sviluppare nuove metodologie di risk assessment. Il progetto durerà 7 anni e potrà contare su circa 200 partner provenienti da 28 diversi Paesi con un budget di 400 milioni di euro
La salute umana, quella animale e quella dell’ambiente sono strettamente legate, tanto che l’una può influenzare in modo determinante le altre. In linea con quest’ottica One Health è stata avviata Parc (European Partnership for the Assessment of Risks from Chemicals), lanciata con il meeting di apertura a Parigi nel semestre della presidenza francese dell’Unione Europea.
Il progetto è in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo, che ambiscono all’inquinamento zero. Il progetto, coordinato da Anses (Agence nationale sécurité sanitaire alimentaire nationale), durerà 7 anni. Avviato nel 2022, verrà portato avanti sino al 2029 e vedrà la partecipazione di circa 200 soggetti di 28 differenti Paesi, oltre alle principali agenzie Europee (Echa, Efsa, Eea) e un budget di 400 milioni di euro. Il finanziamento proviene in misura eguale dal programma europeo Horizon e dai paesi membri dei partners.
Gli obiettivi principali
Obiettivo principe del progetto è quello di connettere un’ampia comunità scientifica con le agenzie regolatorie per stimolare la ricerca con metodologie avanzate, condividere la conoscenza e migliorare le competenze in tema di risk assessment.
I risultati di Parc saranno utili per supportare le strategie nazionali ed Europee per ridurre le esposizioni a sostanze pericolose e conseguentemente il loro impatto su salute e ambiente. In questo modo sarà possibile anche disporre di modelli attraverso i quali identificare sostanze meno pericolose e più sostenibili.
Al fine di accelerare i tempi, il progetto si avvarrà dei risultati ottenuti da altri progetti europei (EU-ToxRisk, EuroMix) e soprattutto dal Joint Program Europeo HBM4EU (Human Biomonitoring for Europe), che terminerà nell’estate del 2022.
Il coordinamento italiano dell’Iss
Così come è stato per lo Human Biomonitoring for Europe, anche in questo caso l’Istituto superiore di sanità è stato identificato dal Ministero della Salute come coordinatore e Grant signatory, e il Dipartimento Ambiente e Salute nella persona di Emanuela Testai ha la responsabilità scientifica.
La compagine italiana è composta anche da varie Affiliated Entities sotto il coordinamento dell’Istituto superiore di sanità: 2 dipartimenti dell’università di Milano, 2 dipartimenti dell’università di Padova, 1 dipartimento dell’università di Napoli, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Irsa-Cnr, Iuss Pavia, Asst-FBF-Sacco di Milano. Nell’insieme la partecipazione italiana spazia su vari argomenti ed è compresa in 6 dei 9 Work package previsti da Parc.