Grazie a un accordo siglato tra Regione e farmacie, dalle prossime settimane i cittadini residenti con più di 50 anni e familiarità con il tumore del colon riceveranno un invito a partecipare allo screening gratuito e, per eseguirlo, potranno recarsi direttamente in farmacia

Il tumore del colon retto è una delle neoplasie più presenti nei Paesi industrializzati. In Italia rappresenta la seconda patologia oncologica per mortalità dopo quella del polmone con dati di prevalenza molto importanti. Sono quasi 300 mila i casi a livello nazionale; nel Lazio, in particolare, si stimano ogni anno circa 29 decessi ogni 100 mila abitanti di sesso maschile e 19 decessi ogni 100 mila abitanti di sesso femminile.

L’importanza della prevenzione

Prevenire per salvare vite umane. È questo l’obiettivo che ha guidato le farmacie del Lazio, al fianco della Regione, nel siglare l’accordo sullo screening sulla ricerca del sangue occulto nelle feci, in molti casi precursore del tumore del colon retto.

«La prevenzione è un momento fondamentale della sanità di oggi e del domani – ha sostenuto Eugenio Leopardi, presidente di Federfarma Lazio – Per questo motivo le farmacie del Lazio hanno aderito con convinzione all’accordo proposto dalla Regione Lazio per essere più vicini ai cittadini e aiutarli a partecipare in maniera più semplice e rapida a uno screening importante come quello del colon retto, che può permettere di diagnosticare in tempi precoci una malattia che altrimenti si potrebbe trasformare in una patologia molto grave, dolorosa e molto spesso letale».

La campagna di prevenzione

Nelle prossime settimane gli over 50 anni che presentano familiarità con il cancro del colon verranno invitati dalla Regione a partecipare allo screening, per il quale sarà possibile recarsi in una delle quasi 1800 farmacie aderenti sul territorio regionale.

Il cittadino riceverà gratuitamente dal farmacista il kit per la raccolta delle feci, oltre a una serie di chiarimenti sulle finalità e le modalità dell’esame. Quindi riporterà il campione raccolto in farmacia che verrà consegnato alla Asl per l’analisi. Al momento del referto, in caso di risultato positivo o dubbio, il soggetto verrà contattato per eseguire un approfondimento diagnostico.

Un altro importante riconoscimento per le farmacie

«Nel momento in cui al Senato, attraverso il Decreto riaperture, passa in via definitiva la norma per la somministrazione dei vaccini in farmacia strutturando la “farmacia del servizi”, nel Lazio arriva la firma dell’accordo per lo screening della ricerca del sangue occulto nelle feci. Viene così confermato l’importante ruolo delle farmacie nella prevenzione delle malattie – ha affermato Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma-Assiprofar – In funzione soprattutto della distribuzione capillare e di vicinanza ai cittadini permetteremo di poter avere un facile accesso allo screening comodamente nella farmacia sotto casa»

L’avvio di questo progetto consentirà di raggiungere una percentuale molto più significativa di soggetti eleggibili, stimata al 60%. Finora, infatti, questa tipologia di screening stenta a decollare nel Lazio. Nel 2021 nella provincia di Roma la partecipazione dei cittadini ha superato di poco il 22%, a Frosinone è arrivata al 39,1%, a Latina al 26,4%, Viterbo 31,4% mentre a Rieti si è attestata al 26,4%.