Sviluppato da Agenas, il Piano Nazionale Esiti rappresenta uno strumento essenziale per la misurazione di efficacia, appropriatezza, equità di accesso e sicurezza delle cure. I dati per il 2021 hanno rivelato un aumento dei ricoveri di 501.158 unità rispetto all’anno precedente, anche se permane una riduzione rispetto ai livelli pre-Covid

Sviluppato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Regionali (Agenas), il Piano Nazionale Esiti riferiti all’anno 2021, basato sui dati di 1.377 ospedali pubblici e privati, ha considerato 194 indicatori, 10 in più rispetto al precedente, così suddivisi: 171 relativi all’assistenza ospedaliera e 23 a quella territoriale.

Segnali di lenta ripresa

I dati emersi mostrano un aumento dei ricoveri rispetto al 2020 di +501.158 unità. Permane tuttavia una riduzione rispetto ai livelli pre-Covid e i dati in tal senso parlano chiaro: 1 milione e 200 mila ricoveri in meno rispetto al 2019, che si sommano a 1 milione e 700 mila ricoveri non effettuati nel 2020. In particolare balza all’occhio un -10% di ricoveri per infarto e 6% per quanto riguarda la frattura del femore. Stabili quelli per ictus ischemico, comunque con un -9% rispetto al valore pre-pandemia.

I risultati, ha evidenziato nella sua nota Agenas, che ha curato il rapporto su input del Ministero, dimostrano in media una tenuta del sistema delle cure ospedaliere, in particolare per quanto riguarda la tempestività di accesso alle cure urgenti e la ripresa di alcuni interventi oncologici come quelli per il tumore della mammella.

«Il Piano Nazionale Esiti è uno strumento essenziale che fotografa l’efficacia nella pratica, l’appropriatezza, l’equità di accesso e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio sanitario nazionale nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza – ha sottolineato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo alla presentazione dell’edizione 2022 – Questi indicatori sono fondamentali per rendere disponibile ai cittadini informazioni finali certificate sui servizi erogati nelle strutture presenti sui territori e per fornire ai decisori e ai professionisti sanitari elementi essenziali per intervenire laddove emergono criticità, in un’ottica di miglioramento costante e stimolo di una competitività costruttiva».

Uno strumento utile a migliorare la qualità delle cure

«Gli indicatori utilizzati – ha sottolineato il presidente Agenas, Enrico Coscioni – sono stati definiti allo scopo di dimostrare ai vari stakeholder quali risultati si possono raggiungere e quali sono invece le difficoltà del sistema, attraverso la valutazione comparativa tra le strutture e tra le aree territoriali.

Le evidenze scientifiche e i risultati forniti dal PNE confermano come la pubblicazione dei dati di esito sia uno strumento fondamentale di governo del sistema per migliorare la qualità delle cure, intervenendo su criticità assistenziali ed evitando il ripetersi delle problematiche, al fine di valutare appieno il percorso di cura dei pazienti, rendere le misure sempre più puntuali e individuare con miglior precisione le strutture più virtuose, da prendere come benchmark per il miglioramento».