Come è cambiata la percezione degli italiani rispetto a salute e sanità all’indomani del triennio segnato dalla pandemia Covid-19?

A queste domande cerca di fornire risposte il sondaggio d’opinione condotto da IPSOS “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo SSN” presentato a Roma lo scorso 21 febbraio in occasione della sesta edizione dell’“Inventing for Life Health Summit”, dedicato al tema: “Investing for Life: la Salute conta!”, organizzato da MSD Italia.

I risultati del sondaggio IPSOS

Gli italiani attribuiscono importanza crescente alla salute, se è vero che il 69% ha messo gli investimenti per la salute al primo posto, davanti al lavoro e ai costi energetici. Tra le priorità sulle quali intervenire con maggiore urgenza: Pronto Soccorso, assistenza ospedaliera e prevenzione.

Altresì, la quasi totalità dei connazionali (90%) ritiene la sanità pubblica una priorità strategica per il Paese da finanziare con maggiori risorse. Alto è anche il riconoscimento verso l’impegno messo in campo dall’industria farmaceutica nel settore R&S.

Quasi 7 italiani su 10 ritengono che il settore farmaceutico possa rappresentare uno stimolo per la ripresa dell’economia italiana e il 73% della popolazione ritiene che lo Stato debba investire di più nell’assistenza farmaceutica pubblica.

Rispetto ai vaccini, 8 italiani su 10 sono convinti che i vaccini salvino vite e sostengono sia importante vaccinarsi anche per proteggere chi non può farlo. In crescita la quota di italiani favorevole ad un maggiore coinvolgimento delle farmacie nelle vaccinazioni. In calo invece quanti ritengono utili la telemedicina, la trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale nel campo sanitario, passati dal 79% al 68%.

Salute al 1° posto, perplessità crescenti su AI e strumenti digitali

«Salute e Sanità restano la prima priorità per il Governo nelle attese dell’opinione pubblica italiana. Le razionalizzazioni che investono la Sanità pubblica, amplificate dalle notizie di cronaca sulla pressione cui sono sottoposti gli operatori sanitari, rinforzano l’urgenza di azione attesa sui servizi e l’assistenza ospedaliera, soprattutto di primo soccorso – ha osservato il Presidente IPSOS, Nando Pagnoncelli. – Una menzione particolare meritano le opinioni che abbiamo raccolto sulla digitalizzazione della Sanità, elemento centrale della Missione 6 del PNRR: la rapidità dell’evoluzione degli strumenti digitali, pensiamo all’AI generativa, sta generando sentimenti conflittuali nell’opinione pubblica, con ansie e aspettative: il timore della perdita dell’indispensabile contatto umano, si compensa con l’attesa di efficientamento nei processi e di progressi nella precisione e rapidità delle diagnosi. Resta elevato e stabile il riconoscimento di ruolo all’industria farmaceutica e robusta è anche la convinzione che essa sia fattore di potenziale stimolo alla crescita economica del Paese».

Investire in sanità fa bene al Paese ma serve un ecosistema attrattivo

«Investire nella Sanità – ha affermato Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia – produce, per definizione, un impatto positivo sulla salute di cittadini e pazienti; ma tante sono le esternalità positive generate, sia in termini di effetti sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile che di crescita economica e sociale del Paese. La Salute ha bisogno di investimenti e di innovazione; ma l’innovazione ha bisogno di un ecosistema attrattivo. Riconosciamo al nuovo Governo di aver previsto, con l’ultima Legge di Bilancio, un significativo aumento delle risorse destinate alla Sanità pubblica e un ulteriore ribilanciamento dei tetti di spesa farmaceutica pubblica, ma i problemi non sono stati risolti». 

In quanto parte attiva e di valore dell’ecosistema della Salute, ha proseguito Luppi «vogliamo essere portatori di proposte responsabili, lavorando insieme per un futuro di salute in cui nessuno resti indietro. In particolare, chiediamo che la Salute sia mantenuta in cima all’agenda politica e istituzionale sia a livello europeo (guidando la Revisione Farmaceutica all’insegna del progresso) che nazionale (aumentando progressivamente le risorse destinate al SSN)». 

«Auspichiamo, inoltre, l’adozione di una strategia italiana per le Life Sciences, in grado di posizionare la ricerca e la filiera industriale sugli standard internazionali più avanzati, rendendo il Paese ancor più attrattivo nei confronti degli investimenti esteri. E pensiamo che sia necessaria la definizione di una nuova governance per il settore farmaceutico: un nuovo modello di finanziamento della spesa farmaceutica pubblica che premi e incentivi l’innovazione (grazie anche all’inclusione dei farmaci con innovatività condizionata all’interno del capiente Fondo per i Farmaci Innovativi) e che riconosca nella spesa sanitaria un asset strategico per il Paese, rivedendo, di conseguenza, i criteri di contabilizzazione almeno di una sua quota, quella destinata all’immunizzazione, come spesa in conto capitale e non corrente», ha concluso la Presidente di MSD Italia.