Silvio Garattini al Festival dell’Economia di Trento tra favola e realtà

È toccato a Silvio Garattini aprire il ciclo di appuntamenti serali organizzati a Trento in occasione del Festival dell’Economia.

Silvio Garattini al Festival dell'Economia di Trento
Silvio Garattini ha aperto il ciclo di appuntamenti serali organizzati a Trento in occasione del Festival dell’Economia: big data, sostenibilità del Sistema sanitario nazionale, informazione scientifica e storia dell’Istituto Mario Negri i temi trattati

Si è trattato di un incontro in cui il ricercatore italiano, tra i più noti a livello internazionale, ha avuto modo di raccontare quella che lui stesso definisce “la favola del Mario Negri”. Non sono mancati anche riferimenti all’attuale contesto dei farmaci. A suo avviso la ricerca e l’attività clinica, oggi, seguono troppo spesso dinamiche legate al profitto e anche la curva della spesa in medicinali nel nostro paese ha raggiunto un livello tale da rendere ineluttabile una riflessione da parte del decisore pubblico.

A dimostrazione di quanto possano essere vere le parole del farmacologo, è di queste ore la notizia di importanti ricerche indipendenti nazionali in ambito oncologico, portate avanti grazie a finanziamenti pubblici legati a un’iniziativa dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) targata Nello Martini, che dimostrerebbero la possibilità di ridurre l’utilizzo – e quindi la spesa – di alcuni medicinali chemioterapici nel tumore del colon-retto.

Ma torniamo a raccontare le circa due ore che hanno visto protagonista Silvio Garattini al Teatro Sociale di Trento.

La favola dell’Istituto Mario Negri

Introdotto al pubblico da Roberto Satolli, la prima parte del suo intervento il ricercatore milanese l’ha dedicata alla storia dell’Istituto Mario Negri. Questi prende il nome dal gioielliere che lasciò in eredità la somma di circa 100 milioni delle vecchie lire per la sua costituzione. Non tutti sono a conoscenza del fatto che l’idea di realizzare un centro di ricerche farmacologiche nasce all’indomani di un viaggio di Garattini negli Stati Uniti, dove ebbe modo di osservare la grande attenzione che già allora, siamo intorno la metà degli anni ’50, ricopriva la ricerca in Nord America. A quei tempi, in Italia, la ricerca era praticamente inesistente e un farmaco poteva essere autorizzato attraverso la prescrizione da parte di pochi medici che, in sostanza, suggerivano l’utilizzo di uno stesso principio attivo per un determinato trattamento.

Altro elemento che caratterizza l’Istituto, su cui ci si è soffermati nel corso del dibattito, è l’assenza dello scopo di lucro che caratterizza le tante attività con la scelta di non brevettare i risultati delle ricerche bensì condividerli con la tutta la comunità scientifica.

La realtà del Ssn vista con gli occhi di Silvio Garattini

Arrivando a commentare la situazione del nostro sistema sanitario nazionale (SSN), non prima di aver raccontato qualche amaro aneddoto sugli anni dei grandi scandali, Silvio Garattini si è soffermato su tre aspetti: big data; sostenibilità del sistema e informazione scientifica.

Rispetto al primo ha osservato la straordinaria possibilità, a oggi largamente disattesa, di condividere i milioni di dati provenienti dalle quotidianamente attività svolte da tutte le strutture del SSN. Sarebbe una miniera d’oro per la nostra ricerca con ricadute importanti per la salute dei cittadini. Riguardo il secondo, le riflessioni fatte da Garattini hanno approfondito due elementi: il Prontuario farmaceutico nazionale (PFN) e la decadenza dei brevetti in caso di imprescindibile interesse di salute pubblica. Rispetto al PFN, a suo giudizio, è da oltre 20 anni che non viene effettuata una seria rivisitazione e quando avvenne, era il 1996, la spesa si ridusse di circa 4.000 miliardi delle vecchie lire.

Più controversa la discussione sui brevetti e per far comprendere il proprio pensiero il direttore del Mario Negri ha usato quale esempio i farmaci per l’eradicazione del virus dell’epatite C spiegando che se il prezzo dei medicinali è tale da non consentire il trattamento di tutti i soggetti interessati, allora bisogna avere il coraggio di utilizzare le leve che si hanno a disposizione inclusa la decadenza del brevetto. Infine, sulla poca informazione scientifica di base, ha ripreso l’attuale polemica sull’obbligatorietà dei vaccini. In questo caso il farmacologo ha sottolineato come la massa di informazione ideologica e confusionaria può provocare un forte disorientamento nelle persone che poi devono prendere le decisioni con i risultati che tutti noi stiamo osservando in questi giorni.

In sintesi, sono stati molti i temi trattati e chissà che non possano essere oggetto della ormai prossima campagna elettorale da parte di qualche parlamentare e/o gruppo politico.