Sindrome di Tourette: un possibile supporto dagli endocannabinoidi

Recenti studi hanno evidenziato l’efficacia di queste terapie alternative per il trattamento di tic e comorbidità psichiatriche nei pazienti con TS

La sindrome di Gilles de la Tourette (TS) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da tic motori e vocali e diverse comorbilità psichiatriche, tra cui disturbo da deficit di attenzione/iperattività (Adhd), disturbo ossessivo-compulsivo, depressione e ansia. La TS interessa lo 0,05% della popolazione mondiale con una marcata prevalenza per il sesso femminile (4:1). Le cause alla base di tale disturbo sono ancora sconosciute (sono state ipotizzate lesioni organiche o un disturbo di tipo ossessivo), ma la maggior parte delle evidenze dimostra una disfunzione del sistema dopaminergico. La TS è un disturbo che compare nell’infanzia/adolescenza e può persistere nell’individuo adulto: il malato tende a ripetere gesti meccanici, non controllati, a emettere suoni acuti, a gridare fino a perdere il controllo del linguaggio. Un tratto caratteristico della TS sono i tic motori, che possono essere vocali (grugniti, vocalizzi, colpi di tosse, parole ad alta voce) o fisici (saltelli ripetuti, scatti improvvisi della testa, smorfie improvvise del viso) e che spesso identificano l’esordio della malattia. Tali tic si possono estendere dal viso fino a tutto il corpo; a volte il paziente sente il desiderio irresistibile di pronunciare parolacce, probabilmente come strategia difensiva.

Nuovi trattamenti alternativi

La terapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato una certa efficacia nel ridurre l’impatto e l’intensità dei tic in un numero significativo di malati. Tuttavia, nei casi che si presentano con una maggiore frequenza o sono più gravi, può essere necessario l’intervento farmacologico, che, tuttavia, non ha particolare efficacia (in genere consiste nel trattamento con agonisti dei recettori alfa 2 adrenergici, miorilassanti o antagonisti dei recettori della dopamina. Tuttavia, poiché molti pazienti non traggono vantaggio da tali terapie, essi cercano trattamenti alternativi, compresi i farmaci a base di cannabis. Da alcuni studi aperti, non controllati, e due piccoli studi randomizzati controllati derivano evidenze che sia il D9-tetraidrocannabinolo (THC), il componente ad attività psicoattiva della cannabis, ma anche la cannabis stessa e il Sativex (un farmaco contenente D9-THC e cannabidiolo in rapporto 1:1 utilizzato per il trattamento della spasticità nella sclerosi multipla), sono efficaci nel trattamento di tic e comorbidità psichiatriche, tra cui la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), depressione, ansia, attacchi di rabbia e disturbo ossessivo compulsivo nei pazienti con TS.

Sulla base di queste osservazioni cliniche e dell’evidenza che il sistema endocannabinoide svolge un ruolo fondamentale nella funzione dei gangli della base, modulando l’attività di alcuni neurotrasmettitori, tra cui dopamina, glutammato e GABA, e influenzando quindi diverse risposte motorie, è stato ipotizzato un coinvolgimento degli endocannabinoidi in questa sindrome.