Diabete ed emergenza sanitaria: l’importanza della compliance

La pandemia in atto ha messo in luce le difficoltà nel garantire continuità assistenziale, cruciale nei pazienti cronici come quelli diabetici

Il diabete è una patologia sempre più diffusa e in continua crescita. Per gestire questa patologia ed evitare le sue complicanze, controlli e terapie da soli non bastano, ma devono essere associati a uno stile di vita corretto e a un’attenzione particolare all’alimentazione. Proprio in questo senso giocano un ruolo cruciale la prevenzione e l’educazione fin dall’età scolare. In questo difficile 2020, stravolto dall’emergenza pandemica, l’Intergruppo parlamentare “Obesità e diabete”, presieduto da Roberto Pella e Daniela Sbrollini, ha promosso – lo scorso 10 novembre – la conferenza Istituzionale Diabete e Covid-19: assicurare l’assistenza alla persona con diabete, che ha coinvolto esponenti delle Istituzioni, delle società scientifiche e delle associazioni di pazienti, al fine di comprendere le principali criticità e i percorsi più efficaci da intraprendere anche in questa fase emergenziale.

Serve un equo accesso alle cure

Nonostante l’Italia sia stato un Paese all’avanguardia nel mettere in campo, già dalla metà degli anni ’80, interventi normativi volti ad azioni di sensibilizzazione per una più efficace gestione della malattia, ancora oggi il tema dell’assistenza al paziente diabetico si scontra con un non equo accesso alle prestazioni e 21 sistemi regionali in cui diverge il costo dei dispositivi e nei quali non vengono garantiti in egual misura i più moderni sistemi di monitoraggio” ha ricordato la presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Marialucia Lorefice. Appare dunque fondamentale garantire alle persone con diabete uniformità di accesso al sistema sanitario su tutto il territorio nazionale, in modo da promuovere con equità la migliore qualità di cura e di vita, la prevenzione e il trattamento delle complicanze, ricorrendo a percorsi diagnostico terapeutico assistenziali specifici e a specialisti competenti.

Si tratta di un diritto sancito anche dal Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete” ha sottolineato Anna Maria Parente, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato.

Continuità terapeutica durante l’emergenza

L’emergenza Covid-19 ha messo in luce le difficoltà riscontrate in questa delicata fase nel garantire una continuità assistenziale, cruciale per questa tipologia di pazienti cronici, e cure adeguate. “L’emergenza ha ridotto in modo drammatico gli accessi ospedalieri e ambulatoriali – ha ricordato Paolo Di Bartolo, presidente dell’AMD (Associazione dei Medici Diabetologi) – con una flessione dell’86% delle visite specialistiche e del 59% di prime visite”.

Un decremento questo, dovuto alla paura dei pazienti di continuare a frequentare ospedali e ambulatori in presenza di un rischio infettivo che per loro può tradursi in complicanze più serie e outcome negativi: basti pensare che il 30% dei soggetti deceduti a causa del Covid era diabetico.

I pazienti diabetici necessitano di controlli periodici per la gestione della malattia e per l’adozione della terapia più appropriata. La riduzione delle visite specialistiche, degli esami di controllo che si è verificata durante questi mesi potrebbe essere causa di sospensioni più o meno prolungate delle terapie, con conseguenze negative sul controllo della malattia e sul rischio di insorgenza di complicazioni” ha sottolineato infine Agostino Consoli, presidente SID (Società italiana di diabetologia).