La spesa farmaceutica netta a carico del Servizio sanitario nazionale ha fatto registrare un calo dello 0,3% nel 2021 rispetto all’anno precedente. Un dato questo frutto di più variabili unitamente alla diffusione degli equivalenti, sostenuti dalle farmacie per favorire il contenimento della spesa. È quanto emerge dal consuntivo annuale pubblicato da Federfarma

Nel 2021 la spesa farmaceutica netta a carico del Servizio sanitario nazionale ha subito una flessione dello 0,3% rispetto al 2020. Un dato questo, emerso dal consuntivo annuale Federfarma, frutto dell’incrocio di più variabili. Da una parte infatti nel 2021 è stato registrato un aumento del 2,2% del numero di ricette unitamente ad un +0,4% del prezzo medio dei farmaci prescritti. Di contro, -2,5% del valore medio di ogni ricetta e -2,1% del numero medio di confezioni prescritte per singola ricetta.

Il contributo delle farmacie al contenimento della spesa

Un altro fattore che ha contribuito al contenimento della spesa a carico del sistema sanitario nazionale è stata la diffusione dei farmaci equivalenti. Le farmacie hanno inoltre contribuito al contenimento della spesa a carico del Ssn con la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci erogati in regime di Ssn; e un risparmio pari a circa 540 milioni di euro, posti a carico delle farmacie sotto forma di sconti per fasce di prezzo, “payback”, per compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali; sconto aggiuntivo fisso del 2,25%.

Quote a carico dei cittadini, distribuzione diretta e DPC

Le quote di partecipazione a carico dei cittadini sono aumentate dello 0,4% rispetto al 2020, con un’incidenza media del 15% sulla spesa lorda, con punte che arrivano fino al 19,2% in Campania e al 19,3% in Veneto.

Stando ai dati Iqvia, infine, il 2021 ha mostrato complessivamente, all’interno della spesa per acquisti diretti, una contrazione della spesa per farmaci in distribuzione diretta pari all’1%, a fronte di un aumento dell’11% della spesa per farmaci erogati nelle farmacie in regime di distribuzione per conto, una circostanza questa dettata dall’emergenza pandemica da Covid-19.