Tamponi rapidi covid-19

Sono sempre di più le farmacie italiane che offrono i test di diagnosi rapida. Scelta che richiede una conoscenza approfondita della normativa e un’analisi attenta della propria realtà, per gestire al meglio il servizio

Il servizio di screening della popolazione e monitoraggio della diffusione del virus Sars-CoV-2 mediante effettuazione di test diagnostici rapidi rientra a pieno titolo nella filosofia della “farmacia dei servizi”, anche se non è apertamente contemplato tra le tipologie di test elencate dal D.M. 16 dicembre 2010 sui test autodiagnostici, ha spiegato l’ex dg di Fofi Antonio Mastroianni. Ciò comporta come conseguenza che questo tipo di servizio non possa essere attivato in modo autonomo dal singolo farmacista, ma richieda piuttosto l’approvazione di un provvedimento normativo a livello regionale o nazionale che lo legittimi.

Linee guida

Tutte le Regioni hanno per il momento sancito un’adesione volontaria al servizio da parte delle farmacie del territorio, che fanno parte a pieno titolo della rete del Servizio sanitario nazionale e regionale. Tra i punti importanti da considerare nell’analizzare il possibile interesse ad aderire a questo tipo d’iniziativa, il titolare deve valutare sia i profili logistico-strutturali e organizzativi della propria attività rispetto ai requisiti di tutela di personale e clienti dal possibile contagio, sia la disponibilità di protocolli che indirizzino in modo corretto tutte le fasi dell’operatività.

Viene in aiuto a questo riguardo la Nota tecnica ad interim sull’esecuzione dei test diagnostici nello studio dei pediatri di libera scelta e dei medici di medicina generale, pubblicata dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con ministero della Salute, Inail e Federazione degli ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, le cui indicazioni si possono facilmente traslare al contesto delle farmacie.

Formazione ad hoc

La Raccomandazione (UE) 2020/1743 del 18 novembre 2020 specifica i requisiti operativi per la scelta e la gestione dei test diagnostici rapidi per la diagnosi dell’infezione da Sars-CoV-2. In particolare, il documento stabilisce che i test antigienici rapidi debbano essere somministrati da “personale sanitario addestrato o, ove opportuno, da operatori addestrati e conformemente alle istruzioni del fabbricante”, e che siano disponibili protocolli validati che guidino gli operatori al corretto prelievo e manipolazione dei campioni.

Nella pratica, nella maggior parte delle Regioni è stato deliberato che la procedura debba essere messa in atto da un professionista sanitario e per il momento solo alcune hanno aperto anche all’operatività diretta da parte dei farmacisti.

Il servizio può essere offerto su prenotazione, sia all’interno delle farmacie sia in locali esterni, che possono anche essere messi a disposizione dai Comuni o prendere la forma di camper o gazebo posti in prossimità della farmacia.