Asma e Bpco, confronto tra le due patologie respiratorie

Asma bpco differenze

Asma e Bpco rappresentano le due principali patologie respiratorie croniche e sono in forte aumento in tutto il mondo. Presentano tratti in comune e spesso non è semplice fare una diagnosi. Ecco le principali differenze

Asma bronchiale e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) sono le principali patologie respiratore croniche, la cui diffusione è in forte crescita. Creano un’ostruzione alle vie respiratorie, di grado variabile, portando problemi sia cronici sia acuti ai pazienti che ne soffrono. Nella Bpco, però, l’ostruzione può diventare irreversibile, con danni permanenti.

La collaborazione del paziente è particolarmente importante per la diagnosi di asma e di Bpco. Queste malattie respiratorie, infatti, presentano diversi tratti in comune e non è sempre facile un immediato e corretto inquadramento diagnostico.

Asma bpco differenze

Asma, sintomi e progressione

Occorre innanzitutto identificare quali siano i principali sintomi dell’asma bronchiale. Questa patologia respiratoria è caratterizzata da infiammazione cronica delle vie aeree con episodi ricorrenti di dispnea, respiro sibilante, tosse e senso di costrizione toracica. Nei pazienti è presente iperreattività bronchiale e infiltrazione di cellule infiammatorie, rilascio di mediatori e rimodellamento strutturale delle vie aeree.

Nell’asma l’ostruzione bronchiale di solito è reversibile allontanandosi dall’allergene o con un trattamento farmacologico. La reversibilità e la variabilità nel grado dell’ostruzione sono i due fattori che la distinguono dalle altre malattie bronchiali come la Bpco, la bronchite cronica e l’enfisema polmonare.

Anche l’asma, però, se non viene trattata, può portare ad alterazioni anatomiche tali da renderne i sintomi sempre meno reversibili. In particolare, l’infiammazione cronica delle vie aeree si associa a trasformazioni della parete bronchiale come danno epiteliale persistente, aumento dello strato muscolare, neo-angiogenesi e aumento della matrice connettivale. Queste alterazioni possono essere responsabili della persistenza dell’ostruzione e dell’iper-reattività bronchiale anche in presenza di un grado di infiammazione solo lieve.

Bpco, sintomi e progressione

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una malattia cronica progressiva, ossia che tende a peggiorare nel tempo. L’ostruzione che la caratterizza non è completamente reversibile e inevitabilmente va a interferire con la normale funzione respiratoria.

I sintomi tipici della Bpco sono:

  • la sensazione di “fame d’aria” (dispnea) o affanno anche a riposo che peggiora con lo sforzo; tosse, anche improduttiva (secca), che nel tempo può manifestarsi ogni giorno;
  • la produzione di espettorato molto denso che viene emesso durante gli accessi di tosse;
  • il respiro sibilante e la costrizione toracica.

La Bpco può limitare gravemente le attività quotidiane e la produttività sul lavoro di chi ne soffre e può influire negativamente anche sui comportamenti sociali e sul sonno.

Bpco e asma, fattori di rischio

Perché si soffre d’asma?

Per quanto riguarda l’asma bronchiale, tra i fattori di rischio individuali ricordiamo la predisposizione genetica, lo stato atopico, la scarsa responsività delle vie aeree, l’etnia (per esempio, neri americani e australiani di origine anglosassone) e l’obesità.

I fattori ambientali comprendono il contatto con allergeni, sensibilizzanti professionali, fumo di tabacco, inquinamento atmosferico, le infezioni delle vie respiratorie, i fattori socioeconomici, le dimensioni del nucleo familiare, le abitudini alimentari, l’uso di alcuni farmaci e vivere prevalente in ambienti chiusi.

Vi sono, infine, per l’asma, dei fattori di rischio allergici e occupazionali e, in parte, le infezioni virali, giocano un ruolo causale chiaro. Tutti gli altri sono, invece, agenti scatenanti che favoriscono l’instaurarsi delle manifestazioni cliniche delle sindromi respiratorie, potenziando l’azione degli agenti eziologici iniziali. A volte rivelano la presenza di una flogosi già presente perché la amplificano, rendendola più evidente.

Perché si sviluppa la Bpco?

Per quanto riguarda la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il fattore di rischio principale è il fumo di tabacco. L’inquinamento ambientale interno ed esterno, come, per esempio, l’utilizzo di combustibili biologici domestici per cucinare o riscaldarsi, è un elemento predisponente, così come lo sono l’esposizione professionale a polveri organiche e inorganiche, ad agenti chimici e a fumi e i fattori genetici.

In alcuni casi la Bpco è conseguenza di altre malattie respiratorie come l’asma bronchiale, l’iperreattività bronchiale, la bronchite cronica ed eventuali infezioni. Nella maggior parte dei pazienti (60% circa), soprattutto anziani, la Bpco si associa a patologie croniche che ne aumentano la morbilità e la mortalità.

Patologie respiratorie croniche

Asma e bpco, terapie per il trattamento

Malattie respiratorie e terapia inalatoria

La terapia inalatoria rappresenta la modalità elettiva di trattamento per chi soffre di patologie respiratorie legate all’ostruzione delle vie aeree. Per questo motivo viene riconosciuta come lo standard di riferimento a livello mondiale.

Questa via offre diversi punti forti che ne giustificano l’utilizzo:

  • consente il rilascio del principio attivo direttamente a livello del sito bersaglio e la diminuzione della dose complessiva necessaria;
  • permette di raggiungere concentrazioni più elevate di farmaco direttamente nella sede d’azione e di risparmiare all’organismo una terapia sistemica non necessaria, minimizzando gli effetti indesiderati legati all’uso del farmaco;
  • evita il metabolismo di primo passaggio a livello epatico;
  • offre la massima praticità d’uso grazie ai nuovi dispositivi erogatori in grado di rilasciare anche più di un principio attivo contemporaneamente.

Trattamento farmacologico per le patologie respiratorie

La ricerca farmaceutica ha fatto grandi passi avanti nell’ambito della terapia delle patologie respiratorie. L’armamentario farmacologico a disposizione dello specialista è ampio ed efficace.

La terapia farmacologica si basa in primo luogo su farmaci broncodilatatori, che inducono un rilassamento della muscolatura liscia delle vie respiratorie, aumentando in questo modo la pervietà delle stesse, e antinfiammatori, che agiscono sul processo infiammatorio alla base dell’ostruzione delle vie aeree.

Gli obiettivi principali sono mantenere una buona qualità della vita per i pazienti, gestire gli episodi acuti ed evitare in ogni modo le riacutizzazioni o almeno ridurle per frequenza e gravità.

Malattie croniche, il ruolo del farmacista

Il farmacista è da sempre il professionista più accessibile sul territorio e ha dimostrato sul campo l’importanza del proprio ruolo nell’ultimo anno, caratterizzato dal Covid-19 e dalla conseguente difficoltà dei pazienti cronici a sottoporsi ai controlli periodici abituali. Per questo motivo è il soggetto ideale in grado di rinforzare i messaggi già comunicati dal medico, di approfondirli e di verificarne la comprensione.

La sua collaborazione può diventare il complemento determinante alla gestione ottimale delle patologie croniche, anche quelle respiratorie, verificando l’aderenza alla terapia da parte del paziente e la capacità di utilizzare in modo corretto i dispositivi erogatori per via inalatoria.