Farmaci contraffatti, un problema a margine, in Italia, ma comunque esistente. Secondo i dati riportati da AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, che riferiscono a stime del Censis e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fenomeno sul nostro territorio ha una incidenza dello 0,1%, legato soprattutto a canali illegali, rispetto all’Europa in cui il dato si eleva all’1%. Ancora contenuto, contro l’esplosione del 20-30% in Paesi in via di sviluppo, con possibili picchi del 50% in caso di periodi di crisi o di scarsità di determinati medicinali.

Globalmente, dunque, il fenomeno è stimato tra il 6 e il 7%. L’Italia intende stroncare anche quella minima percentuale di probabilità e evidenze, avviando nuove misure di sicurezza, tra queste il neonato NMVO Italia scrl, organismo no-profit, sorto e fondato per iniziativa dei Distributori Intermedi, di alcuni dei soci fondatori dello stesso ente, e delle maggiori Federazioni.

Contrastare la contraffazione dei farmaci secondo il sistema europeo 

Con questa finalità dopo la costituzione, il 17 gennaio scorso, della Società Consortile a responsabilità sociale, voluta dalle associazioni della filiera del farmaco, è stata annunciata la nascita sul territorio di NMVO Italia.

Organismo no-profit che andrà a rafforzare le misure di prevenzione e contrasto alla diffusione di farmaci potenzialmente pericolosi già adottate da tempo in Italia tra queste il “bollino a lettura ottica”, apposto sulle confezioni di farmaci che consente di monitorarne il percorso dalla produzione fino allo smaltimento.

NMVO Italia “adotta” il nuovo modello europeo di tracciabilità del farmaco che prevede l’apposizione di un codice identificativo univoco a barre bidimensionale (Datamatrix 2D) sulle confezioni dei medicinali e la strutturazione di un archivio nazionale collegato all’hub europeo.

Le sigle firmatarie 

NMVO Italia è sorto per iniziativa e volontà di A.D.F. (Associazione Distributori Farmaci), Federfarma servizi e 8 sigle dei soci fondatori, rappresentate dai rispettivi Presidenti firmatari dell’atto costitutivo: Marcello Cattani per i produttori Farmindustria, Enrique Hausermann per Egualia, Marco Cossolo per i Farmacisti Federfarma, Luca Pieri per Assofarm, Laura Belli e Dario Spinosa per gli importatori paralleli AIP e AIM, Antonello Mirone per i Distributori Intermedi Federfarma Servizi e Walter Farris per A.D.F. A presiedere il CdA della Società, Massimo Gaiotto di Farmindustria mentre a rappresentare la categoria dei Distributori Intermedi Luca Sabelli, vice-Presidente A.D.F. e Antonello Mirone, Presidente Federfarma Servizi.

Grazie alla costituzione di NMVO Italia sarà possibile innovare e adeguare il sistema nazionale alle nuove regole europee, secondo la Direttiva 2011/62/Ue – Falsified Medicine Directive e Regolamento 2016/161/Ue. 

Le voci della filiera 

NMVO Italia è solo un primo passo. «La sua costituzione – dichiara Farris – è il primo atto di un percorso impegnativo che richiede e richiederà il confronto continuo tra tutta la filiera e le Istituzioni nazionali, tenuto conto che gli impatti sui processi della Distribuzione Intermedia hanno effetti a cascata sull’intera catena di approvvigionamento del farmaco. Perciò la nostra attenzione resta alta e stiamo lavorando per i necessari chiarimenti sugli aspetti applicativi delle norme. Considerati gli aggravi economici e operativi in carico ai Distributori Intermedi che l’attuazione delle nuove regole potrà comportare solleciteremo anche forme di sostegno per gli investimenti che saranno richiesti».

Concorde, sull’impegno, anche Mirone che così prosegue: «La partecipazione della Distribuzione Intermedia a NMVO Italia consentirà alle nostre Aziende di svolgere il loro fondamentale ruolo di collegamento tra la produzione farmaceutica e la dispensazione in farmaci. Anche in questo contesto dall’ampia operatività europea, che stiamo approfondendo in stretta collaborazione con il Ministero della Salute e con le istituzioni competenti, il nostro impegno sarà massimo, nonostante le gravi criticità che sta affrontando il nostro comparto negli ultimi difficili anni. Tuttavia siamo certi che il nuovo sistema nazionale che implementeremo in Italia qualifichi ulteriormente il valore del servizio pubblico che come Distribuzione Intermedia del farmaco svolgiamo quotidianamente a tutela della salute pubblica».