Trentacinque competenze per la prescrizione e l’uso corretto degli antibiotici

Si parla tanto di uso corretto degli antibiotici, ma quali sono le competenze che dovrebbero possedere i prescrittori e gli altri professionisti sanitari, tra cui i farmacisti, che partecipano alla gestione di questa categoria di farmaci? “Nonostante l’ampia concordanza sul fatto che bisogna usare gli antibiotici in modo più responsabile, finora non c’è stato consenso sugli standard minimi per tale uso responsabile che dovrebbero guidare i prescrittori europei”, ha spiegato Oliver Dyar del Karolinska Institutet di Stoccolma, che ha guidato il gruppo di lavoro della European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (Escmid) che ha pubblicato su Clinical Microbiology and Infection una proposta di trentacinque diverse competenze, importanti al fine di prescrivere e usare correttamente gli antibiotici.

La ricerca del consenso ha coinvolto sessantacinque esperti di ventiquattro paesi europei (tra cui infettivologhi, microbiologi clinici e farmacisti), ed è stata basata sul metodo RAND-modified Delphi a partire da una lista preliminare di punti elaborata nel 2014 in Inghilterra da un panel multidisciplinare.

Tre aree chiave d’intervento

Sono tre le aree chiave a cui afferiscono le trentacinque competenze individuate dagli esperti dell’Escmid Study group for antimicrobial stewardship (Esgap) sulla base del consenso: i concetti fondamentali nel campo della microbiologia, della patogenesi e della diagnosi delle malattie infettive; la prescrizione degli antimicrobici; la gestione di questa classe di medicinali. La lista dettagliata delle competenze può essere scaricata da questo link sul sito di Escmid.

Essa è stata pensata per supportare il lavoro dei prescrittori “indipendenti”, ovvero i medici che possono prescrivere i farmaci senza restrizioni né supervisione, fermo restando le regole specifiche in vigore nei diversi paesi europei. L’ambizioso obiettivo è contribuire alla definizione di standard armonizzati a livello europeo per la gestione delle terapie antimicrobiche.
La lista, suggeriscono gli autori, può anche rappresentare uno strumento importante a disposizione degli educatori, dei regolatori e delle associazioni professionali a supporto delle proprie attività. “Speriamo che questo lavoro aiuti chi forma i medici, gli infermieri e i farmacisti nella prescrizione degli antibiotici, e allo stesso tempo supporti i regolatori e le associazioni professionali responsabili per la messa a punto e il mantenimento degli standard”, ha spiegato Oliver Dyar.