Le Ricerche di mercato come guida al cambiamento nel settore sanitario

“Lo scenario post pandemico: le Ricerche di Mercato come guida al cambiamento” è stato il titolo della seconda edizione di Assirm Talk, cui hanno partecipato esponenti di diversi istituti e aziende che operano nel settore farmaceutico e sanitario. L’incontro è stato moderato da Piergiorgio Rossi, Vicepresidente Vicario di Assirm, l’associazione nata nel 1991 che riunisce le maggiori aziende italiane che svolgono Ricerche di Mercato, Sondaggi di opinione e Ricerca Sociale.

In quest’occasione, sono state analizzate le nuove modalità di relazione tra medici e pazienti, nonché il punto di vista del consumatore in questo delicato e importante ambito. È stato anche ampiamente discusso il ruolo della digitalizzazione in un settore tradizionalmente offline, in cui strumenti come la telemedicina e l’omnicanalità stanno plasmando la sanità del futuro.

Nel corso dell’evento è intervenuta anche Isabella Cecchini, Principal e Primary Market Research di Iqvia, la quale ha presentato lo scenario del mercato farmaceutico. A giugno 2021 si è registrata una tendenza negativa del mercato farmaceutico etico, testimoniato da un calo del -2,2% a valori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (MAT = Anno Mobile: periodo cumulato di 12 mesi consecutivi). Tuttavia, già a partire dal mese di aprile è stato registrato un trend positivo di ripresa con accentuazioni diverse nei tre canali: retail, hospital e DPC. In particolare il mercato in farmacia nel secondo trimestre 2021 ha registrato +10% a valori rispetto al secondo trimestre 2020, che corrispondeva in pieno al periodo del primo lockdown della pandemia (-12,3%).

Anche il comparto commerciale ha segnato una crescita significativa di +12,6% a valori, guidato principalmente dagli integratori. Nonostante il canale online sia ormai una realtà consolidata che continua a crescere anche nel post pandemia, il consumatore è tornato a frequentare la farmacia. A partire da marzo è cresciuto il numero di scontrini, anche se è diminuito il valore medio rispetto allo stesso periodo del 2020. Sembra che il consumatore in relazione alla cura di sé, alla prevenzione e al benessere, avrà un comportamento ibrido. Sfrutterà le opportunità del web sia per la ricerca di informazioni sia per l’acquisto, ma non smetterà di cercare il contatto con la farmacia e il counseling esperto del farmacista. Sembra ineluttabile, dunque, che la farmacia debba diventare sempre più luogo di empowerment e di servizi per la salute.

1 COMMENTO

  1. È vero che la farmacia è dei servizi eh molto si pretende dagli stessi spesso non retribuiti ahimè o con cifre irrisorie come per cup a 2€ mah finiamola

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