Vaccino anti-Covid in farmacia: siglato l’accordo quadro

La somministrazione dei vaccini anti Covid-19 avverrà anche in farmacia da parte del farmacista, in attuazione di quanto previsto dalla legge Bilancio e dal Decreto Legge Sostegni. È quanto stabilito dall’accordo quadro siglato da Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province Autonome. «Lo schema dell’accordo definisce gli aspetti tecnico-organizzativi per la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei farmacisti in farmacia, tenendo conto del ruolo svolto dalle farmacie durante la pandemia, in particolare per quanto riguarda la somministrazione di test sierologici e tamponi. Tale ruolo è stato riconosciuto ufficialmente dal governo nel dl Sostegni che fa esplicitamente riferimento al “nuovo modello di farmacia come luogo dove la popolazione può trovare una prima risposta alle proprie domande di salute, un’azienda erogatrice di servizi da mettere a disposizione del pubblico»  si legge in un comunicato congiunto diramato da Federfarma-Assofarm.

I dettagli dell’accordo

All’interno del documento sono definite le regole del percorso formativo che abilita il farmacista alla vaccinazione e le misure logistiche necessarie per garantire la massima sicurezza ai cittadini e ai farmacisti, con l’indicazione delle modalità operative della seduta vaccinale, dalla fase di prenotazione e accoglienza fino a quella di osservazione e gestione delle eventuali reazioni avverse post-somministrazione.

Come specificato nell’accordo, le attività di prenotazione e di esecuzione dei vaccini verranno eseguite, da parte delle farmacie, secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità sanitarie competenti e seguendo i correlati criteri di priorità.

«La somministrazione del vaccino in farmacia avverrà esclusivamente previa acquisizione del consenso informato e della relativa scheda anamnestica per la valutazione dell’idoneità/inidoneità del soggetto a sottoporsi alla somministrazione vaccinale» si legge nel documento. La somministrazione avvera inoltre «da parte dei farmacisti abilitati all’esecuzione delle somministrazioni vaccinali contro il SARS-CoV-2 sulla base degli specifici programmi e moduli formativi organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità».

All’interno del documento è poi schematizzato e chiarito il flusso della seduta vaccinale che occorrerà osservare.

  • Si parte dal Punto/area di accettazione: «il punto iniziale del percorso ove il farmacista e il personale amministrativo accoglie i soggetti da vaccinare, verifica la prenotazione, raccoglie il consenso informato»
  • Il Locale per la somministrazione deve essere «di dimensioni adeguate a garantire il distanziamento fisico previsto dalle norme anti-Covid. In questo locale il personale sanitario opportunamente formato procederà alla somministrazione del vaccino. Il locale deve essere dotato di postazione di lavoro, carrello/borsa contenenti materiale sanitario e presidi idonei alla gestione delle emergenze, seduta per la somministrazione del vaccino, dispenser con gel disinfettante per l’igiene delle mani, contenitori a norma per i rifiuti e per lo smaltimento degli aghi e altri oggetti taglienti potenzialmente infetti».
  • Infine, l’area per il monitoraggio: «dopo la somministrazione è previsto un periodo di attesa di almeno 15 minuti, per la sorveglianza della persona vaccinata, al termine del quale il soggetto può uscire e tornare alle proprie attività».

I commenti delle associazioni di categoria

L’accordo rappresenta un importante riconoscimento per l’impegno profuso dalle farmacie in questi mesi di emergenza sanitaria: «Le farmacie aderiranno numerose anche a questa iniziativa, animate da quello spirito di servizio che da sempre le connota e che durante la pandemia è emerso con forza. Daranno così un contributo significativo al raggiungimento dell’obiettivo di ottenere al più presto una copertura vaccinale adeguata» ha commentato Marco Cossolo, presidente di Federfarma.

«Quello che stiamo vivendo in questi giorni – aggiunge Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm – è il coronamento di un impegno avviato ben tre anni fa. È infatti dal 2018 che nelle Assemblee della nostra Federazione si parla del Farmacista Vaccinatore. Una figura che quindi oggi non vediamo solo come un importante contributo contro la crisi sanitaria di quest’ultimo anno, ma anche come il segno di una rinnovata considerazione della farmacia all’interno del San».

L’accordo «pone le basi per rendere capillare l’accesso al vaccino in piena sicurezza per i cittadini, e allinea l’Italia alle migliori esperienze europee, a cominciare da Francia e Inghilterra, dove i farmacisti hanno già effettuato milioni di vaccinazioni, dall’Irlanda, dove cominceranno aprile, ma anche a quanto fatto negli Stati Uniti» è infine il commento della Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi). «La partecipazione dei farmacisti alla campagna vaccinale è un passaggio cruciale sulla via del riassetto della sanità territoriale che, come più volte sostenuto dal Governo, dovrà basarsi sul concetto di prossimità e sulla sinergia di tutti i professionisti che sul territorio operano quotidianamente. Un cambiamento di paradigma nel quale ha un ruolo centrale il modello della farmacia dei servizi intesa come presidio sanitario polifunzionale. I farmacisti italiani sapranno moltiplicare il loro impegno per assolvere anche a questo importantissimo compito al servizio della collettività».