Un anno dopo il terremoto, sono circa 20 le farmacie del territorio ancora operanti in strutture provvisorie

Federfarma ha recentemente riportato un bilancio proveniente dalle rappresentanze territoriali delle quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) che,  un anno fa sono state devastate dal terremoto che ha colpito l’Italia Centrale. Dal rapporto emerge che, un anno dopo le prime scosse, sono circa venti le farmacie costrette ancora a operare in strutture provvisorie come container o bungalow prefabbricati.

I numeri peggiori riguardano le Marche: «A oggi sono ancora dodici le farmacie ospitate nei container, acquistati grazie ai fondi della Federazione nazionale oppure forniti dalle associazioni territoriali del sindacato, come quella lombarda. La ricostruzione vera e propria deve ancora cominciare, la scelta delle aree in cui costruire e la rimozione delle macerie procedono a rilento. Per le farmacie e per gli abitanti di questi paesi il futuro rimane dunque ancora incerto», ha commentato il presidente della Federfarma regionale Pasquale D’Avella.

In Umbria invece tutte le farmacie risultano ormai rientrate nelle loro sedi, «tranne le due di Norcia, che tuttavia potranno tornare presto nelle loro sedi. Anche la ricostruzione procede rapidamente, molte attività commerciali hanno riaperto e anche gli abitanti stanno lentamente ritornando alle loro case», ha spiegato Augusto Luciani, presidente del sindacato della regione.

Giancarlo Visini, presidente di Federfarma Abruzzo, ha riferito che anche nella sua regione il ritorno alla normalità è già iniziato. «Le farmacie ancora ubicate in container sono tre, due nell’aquilano e una nel teramano. Vi sono comunque ancora parecchi paesini in cui gli abitanti effettivamente presenti non sono più del 40%: qui anche per le farmacie la situazione non potrà normalizzarsi a breve».

Infine, per quanto riguarda i comuni reatini di Accumoli e Amatrice, sono tre le farmacie ancora ospitate in strutture provvisorie. «Si tratta però di moduli abitativi di 100 mq ciascuno, ben attrezzati e confortevoli. Tra i progetti della ricostruzione post terremoto c’è quello di aprire due centri commerciali, uno ad Amatrice e l’altro sulla statale, vicino ad Accumoli: due farmacie hanno già detto di volersi trasferire in queste strutture, la terza invece non ha ancora deciso», ha spiegato Pierluigi Cortellini, presidente di Federfarma Rieti.

Grazie alle donazioni delle Federfarma locali e ai gettoni di presenza dei delegati dell’assemblea federale sono stati raccolti 192mila euro, con i quali sono stati acquistati e allestiti sei container e due casette monoblocco. Non sono poi mancate le iniziative indette individualmente da altre rappresentanze territoriali del sindacato.

«Nell’emergenza post-terremoto, il sindacato e le sue rappresentanze territoriali hanno mostrato grande impegno e spirito di sacrificio, a beneficio anche delle stesse comunità: aiutare le farmacie a tornare operative il più velocemente possibile significa infatti assicurare alle popolazioni locali la continuità dell’assistenza sanitaria di prossimità», ha precisato Marco Cossolo, presidente della Federazione nazionale.