Uno spot per promuovere la prevenzione del melanoma

Uno spot con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione del melanoma: è la nuova iniziativa promossa dalla Fondazione Melanoma. Lo spot è disponibile sul sito della fondazione, e sarà ampiamente diffuso anche sui social network e tramite le emittenti televisive.

Gli ultimi dati relativi al melanoma non sono rassicuranti: questo tumore della pelle particolarmente aggressivo è infatti in costante crescita, negli ultimi 5 anni si è registrato un aumento del 34% dei nuovi casi nel nostro paese, e il 20% delle nuove diagnosi riguarda i giovani under 40. Nel video, realizzato anche grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, è mostrata una ragazza di spalle, i cui nei sulla sua schiena sono il “ricordo” dei momenti trascorsi al sole, troppo spesso senza protezione: è infatti dimostrato che l’eccessiva esposizione ai raggi UV raddoppia il rischio di sviluppare la malattia.

«L’inizio della primavera è il periodo migliore per eseguire il controllo dei nei perché la pelle non è ancora abbronzata. Grazie alle campagne di sensibilizzazione condotte anche dalla nostra Fondazione, oggi in sette casi su dieci la malattia è individuata in fase iniziale. In passato vi era scarsa consapevolezza tra i cittadini sui rischi legati all’esposizione indiscriminata al sole: oggi non è più così» ha spiegato Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione “G. Pascale” di Napoli.  «È fondamentale utilizzare le creme solari quando si prende il sole, evitando di esporsi nelle ore centrali della giornata. Senza poi tralasciare il controllo della pelle ogni anno dallo specialista. L’insorgenza di un neo diverso per forma e colore rispetto a quelli già presenti è un segnale da tenere in considerazione e da far controllare dal dermatologo. Se scoperto precocemente, il melanoma è guaribile con una semplice asportazione chirurgica», ha concluso il professore.