È stato siglato, lo scorso aprile, il Protocollo quadro d’intesa fra Federfarma Lombardia e l’Ordine dei Biologi Lombardia, il primo in Italia. Un documento con cui i firmatari – il presidente dei Biologi Lombardi, Rudy Alexander Rossetto e la rieletta presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca – esprimono la volontà di collaborare, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze e della legislazione vigente, per offrire più servizi e di maggiore qualità alla Sanità Lombarda, quindi al cittadino e al territorio.
L’accordo prevede, infatti, l’ingresso nel Sistema Sanitario, nel pubblico, nel privato, nel privato accreditato, in laboratori, poliambulatori e soprattutto nella farmacia dei servizi, anche della professionalità dei Biologi.
Presidente Rossetto, qual è l’obiettivo e la motivazione dell’accordo?
«Si tratta di un “consolidamento”. C’è sempre stato uno spirito di collaborazione fra Biologi, farmacisti e farmacie, alleati nel porre al centro delle loro attività, autonome e/o condivise, l’interesse della cittadino – persona ancora prima di essere paziente – e di prestazioni e servizi di qualità. L’intesa fra Biologi e farmacisti è emersa fin dall’epoca pandemica: durante il Covid i Biologi lombardi si sono adoperati a fare tamponi, alleviando il carico di lavoro in farmacia e nel sistema sanitario, qualificandosi “pionieri”, ovvero come primi Biologi vaccinatori Covid a livello nazionale. L’accordo, dunque, conferma in maniera ufficiale la volontà dell’Ordine Lombardo di contribuire, in ottemperanza alle nostre expertise, a “dare maggiore respiro” e agilità al Sistema Sanitario per quando ci compete. Il nostro auspicio, oltre alle già citate iniziative in farmacia, è di potere contribuire anche a attività di screening, di prevenzione e in ogni altro ambito in cui si renderà necessario il nostro profilo in ottemperanza alla specificità e esclusività che la legge ci riserva. Il protocollo d’intesa è un accordo di buon senso – così mi piace definirlo – tra due entità che svolgono il proprio ruolo entro un perimetro definito, chiaro, trasparente, condiviso nei principi e nella finalità, con una uniformità di visione che ci ha accomunato dalle prime discussioni sullo sviluppo del progetto fino alla messa a terra finale. Il protocollo, innovativo nel suo genere, sottolinea l’importanza della multidisciplinarietà e dell’interdisciplinarietà, dando valore aggiunto alle diverse professioni sanitarie. Come Presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia penso di esprimere l’orgoglio e l’onore di questa collaborazionedisegnata a misura e a vantaggio del cittadino».

Dunque, l’intento è di fare “rete” al servizio del territorio?
«In un certo qual modo, sì. La collaborazione fra Federfarma Lombardia e l’Ordine dei Biologi Lombardia, in funzione dell’accordo, coinvolgerà in prima istanza tutte le farmacie regionali che vorranno aderirvi, appartenenti al circuito Federfarma che all’unanimità, includendo Consiglio, Assemblea, affiliate, ha approvato appieno l’iniziativa. Resta potenzialmente aperta la possibilità di adesione anche per le strutture attualmente non incluse nel progetto e/o alle farmacie che vorranno unirsi e “fare rete” su base volontaria. Un obiettivo non peregrino: sebbene l’iniziativa sia appena partita, la sua eco si è già fatta sentire fortemente con richieste di informazione da parte di molti Biologi e di farmacie. La nostra figura professionale è, comunque, già parte integrante all’interno di alcuni presidi in cui offriamo un contributo in ambito di nutrizione come anche in altre attività, fra cui appunto l’erogazione di tamponi e vaccinazioni anti-Covid».
Che ruolo svolge la formazione per contribuire efficacemente a questa alleanza di intenti?
«Cruciale. Il protocollo, oltre a condividere valori, stressa l’importanza della puntuale e accurata preparazione dei professionisti sanitari. Tra le progettualità in itinere si prevede, infatti, anche l’organizzazione di eventi, di momenti di formazione e di scambio di know-know tra farmacisti e Biologi per un confronto attivo e l’arricchimento di un bagaglio di conoscenze comuni. Tale (in)formazione, nei nostri intenti, andrà auspicabilmente estesa a livello globale, territoriale: ci auguriamo, in futuro, di poter coinvolgere in una serie di attività educazionali, soprattutto in ambito di prevenzione e di educazione agli stili di vita, anche il cittadino/paziente.
Il nostro obiettivo è sviluppare e sostenere un approccio di “team-work”, in cui Biologo o farmacista, cessino di lavorare in autonomia e a “comportamenti stagni” a favore invece di una collaborazione, sempre più integrata e vocata all’interdisciplinarietà. Sarebbe bello coinvolgere nell’iniziativa, per la parte sanitaria, anche Medici di Medicina Generale, infermieri e/o altre figure professionali, chiedendo il supporto istituzionale di Regione Lombardia per la stesura di regole per la gestione di pazienti fragili, a rischio o con patologia, limitando/evitando rischi prevenibili, e non sostituendosi a strutture complesse come i laboratori».
Cosa chiedete dunque alle istituzioni?
«Raccomandazioni e direttive “ufficiali”, omogenee e uniformi, tali da permettere ai professionisti di mantenere una linea comune di operato e di tutelare in modalità e in un ambiente protetto, il paziente, specie se critico o con cronicità. Ciò darebbe anche maggiore sicurezza al paziente stesso, certo di interfacciarsi, rivolgendosi alla farmacia, con professionisti abilitati, competenti, autorevoli in regola la formazione professionale, sia che si tratti di Biologi o di farmacisti. L’intesa siglata con la farmacia offre l’occasione per rispondere in maniera sempre più puntuale e concreta ai bisogni di salute della popolazione, migliorando costantemente la qualità dei servizi erogati all’interno dei presidi».
In chiusura, quali sono, Presidente, le prossime opportunità?
«L’auspicio è di riuscire a creare la nuova figura del Biologo di prossimità (di famiglia), di estendere ai Biologi la possibilità di effettuare anche vaccinazioni antiinfluenzali nelle farmacie, nelle RSA (Residenze sanitarie assistenziali), nelle Case di Comunità, come anche di ampliare l’opportunità di collaborazione in ambito di nutrizione e prevenzione e di POCT, ricordando che la refertazione di analisi sono appannaggio di medici e/o Biologi. Resta inteso, che anche per l’attività di analisi laboratoristica o altro, viene mantenuta la distinzione dei ruoli, secondo le professionalità: né le farmacie di Regione Lombardia, né tanto meno i Biologi lombardi, voglio in alcun modo sovrapporsi al lavoro dei laboratori specializzati, cui spetta la refertazione degli esami più complessi, come ad esempio i marker tumorali o esami genetici. Mentre diamo piena collaborazione ai laboratori territoriali per l’analisi di esami routinari e di screening».
Ci sono anche altre opportunità per i professionisti?
«Sì, oltre a richiedere il supporto istituzionale di Regione, Comune e Provincia, l’Ordine dei Biologi Lombardia sta strutturando una piattaforma innovativa, disponibile on line fra qualche mese, dedicata alla ricerca/offerta di personale qualificato. Si tratta di un portale, il primo in Italia, che creerà un link fra il professionista, la farmacia, i comuni e il territorio. La farmacia potrà selezionare in questo “reservoir” il profilo del Biologo più idoneo alle proprie necessità, attingendo all’albo dei professionisti che si sono registrati, e invitarli a un incontro conoscitivo. Una opportunità innovativa che rende un servizio anche alla qualità della professione e dei professionisti che collaborano con la farmacia».
Identikit
Il dottor Rudy Alexander Rossetto è Presidente dell’Ordine dei Biologi Lombardia. Biologo con laurea magistrale in Scienze della Nutrizione. Chinesiologo con laurea in scienze motorie mette a frutto le sue expertise come Formatore della Formazione Olimpica C.O.N.I., e nella docenza al SDS CONI Lombardia, Scuola dello Sport. È inoltre preparatore atletico, nutrizionista ed esperto biomeccanico di riferimento in molteplici sport per atleti professionisti, squadre e Federazioni Sportive. Completa il suo profilo con attività di ricerca e con l’impegno di divulgatore scientifico.