A Como multe ai farmacisti anche per la croce obbligatoria

Pronti a svuotare le vetrine e a mettere drappi neri contro gli accertamenti dell’agenzia incaricata dal Comune per la riscossione dei tributi; è la minaccia che a Como farmacisti e negozianti vogliono mettere in atto dopo essersi visti recapitare sanzioni per centinaia di euro. La storia è riportata sul quotidiano locale La Provincia di lunedì 28 ottobre, dove si legge che “sono soprattutto i farmacisti ad attivarsi, visto che alcuni di loro si sono visti recapitare multe per le insegne obbligatorie, esenti dal pagamento della pubblicità. Gli esercenti sono stati sanzionati anche per aver esposto in vetrina poster con il marchio dei prodotti venduti all’interno”.
La storia è di quelle che farà discutere sia per le multe in sé riguardanti insegne che non sarebbero oggetto di tassa, come la croce verde e la T dei tabaccai, sia per la modalità. Sempre sul quotidiano che ha dato voce alla denuncia , infatti, si legge la precisazione del presidente di Confcommercio Como, Giansilvio Primavesi: “Abbiamo chiesto di poter visionare i criteri utilizzati dai funzionari della società di riscossione visto che i nostri associati attendono risposte”, ma, conclude il presidente di Confcommercio, “è difficile dare indicazioni precise ai nostri associati se nemmeno per il Comune il regolamento è chiaro”.

3 Commenti

  1. Gli anni sono trascorsi ma la situazione non sembra cambiata molto. Le indicazioni ci sono? Sì. Sono chiare e precise? Dipende. Che è come dire “no”, ma è un’altra storia. Non aiuta poi che ogni comune abbia facoltà di scegliere in maniera autonoma… parliamo di croci per Farmacia ma sembra d’essere in un far west!

  2. Boh, stessa cosa identica anche a Verona. Ho trovato il post proprio perché m’è successo oggi e volevo trovare altri riscontri.

    PS: Massimo, forse siamo parenti? 😀

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