Antibiotici, un uso frequente può compromettere la salute dell’intestino

Uno studio pubblicato sulla rivista Gut ha evidenziato che un uso frequente di antibiotici negli adulti over 40 favorisca un aumento del rischio di sviluppare una malattia infiammatoria intestinale, tra cui il morbo di Crohn e la colite ulcerosa. Il rischio sembra essere cumulativo e maggiore circa uno-due anni dopo l’uso, soprattutto per gli antibiotici che colpiscono le infezioni intestinali

L’uso frequente di antibiotici può aumentare il rischio di malattie infiammatorie intestinali, in primis malattia di Crohn e colite ulcerosa, tra gli adulti al di sopra dei 40 anni di età. È quanto suggerisce uno studio (“Antibiotic use as a risk factor for inflammatory bowel disease across the ages: a population-based cohort study”) condotto dai ricercatori del Langone Health Center di New York, pubblicato online sulla rivista Gut. I risultati indicano che il rischio sembra essere cumulativo e maggiore 1-2 anni dopo l’uso e per quegli antibiotici che colpiscono le infezioni intestinali.

Lo studio

Per approfondire l’argomento, i ricercatori hanno preso in considerazione i dati nazionali dal 2000 al 2018 dei cittadini danesi dai 10 anni in su a cui non era stata diagnosticata una malattia infiammatoria intestinale. In particolare, miravano a capire se il momento e la dose di antibiotico potessero essere importanti per lo sviluppo di una inflammatory bowel disease e se questo variasse in base alla malattia infiammatoria intestinale e al tipo di antibiotico.

Sono stati inclusi nello studio oltre 6,1 milioni di persone, di cui poco più della metà di sesso femminile. In totale, a 5,5 milioni di persone (91%) è stato prescritto almeno un ciclo di antibiotici tra il 2000 e il 2018.

I risultati

Durante questo periodo, sono stati diagnosticati circa 36.017 nuovi casi di colite ulcerosa e 16.881 nuovi casi di malattia di Crohn. Complessivamente, rispetto all’assenza di antibiotici, l’uso di questi farmaci è stato associato a un rischio maggiore di sviluppare malattie infiammatorie intestinali, a prescindere dall’età. Tuttavia, più l’età risultava avanzata, maggiore era il rischio associato.

In particolare, dall’analisi dei risultati è emerso che le persone tra i 10 e i 40 anni avevano il 28% in più di probabilità di andare incontro a una diagnosi di malattia infiammatoria intestinale, percentuale che arrivava al 48% nella fascia 40-60 anni e al 47% per gli over 60.

Il team ha inoltre rilevato che il rischio risultava leggermente più elevato per la malattia di Chron rispetto alla colite ulcerosa: 40% tra i 10-40enni, 62% tra i 40-60enni e 51% tra gli ultrasessantenni. Il rischio sembrava essere cumulativo, con ogni decorso successivo che aggiungeva un ulteriore 11%, 15% e 14% di aumento del rischio, a seconda della fascia d’età.

Il rischio più elevato di tutti è stato osservato tra coloro a cui sono stati prescritti 5 o più cicli di antibiotici: 69% di rischio in più per i giovani tra i 10 e i 40 anni; rischio raddoppiato per i giovani tra i 40 e i 60 anni; rischio aumentato del 95% per gli ultrasessantenni. Anche la tempistica è risultata influente: il rischio più elevato si verifica 1-2 anni dopo l’esposizione agli antibiotici, mentre ogni anno successivo è associato a una riduzione del rischio.

Tipologia di antibiotici e rischio

Per quanto riguarda il tipo di antibiotico, il rischio più elevato è stato associato ai nitroimidazoli e ai fluorochinoloni, solitamente utilizzati per trattare le infezioni intestinali; la nitrofurantoina, al contrario, è stata l’unico tipo di antibiotico non associato al rischio di infiammazione intestinale, a prescindere dall’età.

Fonte:

  • Faye AS, Allin KH, Iversen AT, et alAntibiotic use as a risk factor for inflammatory bowel disease across the ages: a population-based cohort studyGut Published Online First: 09 January 2023.