Una nuova operazione dei Nas ha portato all’oscuramento di 42 siti, collocati su server esteri, che pubblicizzavano e vendevano farmaci online, anche contro il Covid-19
Il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute ha chiuso 42 siti web, allocati su server esteri, perché pubblicizzavano e vendevano in rete farmaci illegali, tra cui anche alcuni per la cura del Covid-19. La notizia è stata diramata dagli stessi Nuclei Antisofisticazione e Sanità che, di concerto con le Direzioni Generali del Ministero della Salute, continuano a portare avanti il monitoraggio della rete per individuare siti che, illegalmente, offrono medicinali o finanche prodotti alimentari non notificati.
Nas, i provvedimenti portati avanti nel 2021
Con quest’ultima operazione, gli interventi eseguiti dai Nuclei Antisofisticazione nel corso del 2021 salgono a 283, di cui 244 correlati all’emergenza sanitaria da Covid-19. Unitamente a queste attività di monitoraggio e chiusura di siti illegali, i Nas continuano a invitare i cittadini a diffidare delle offerte reperibili in rete relative all’acquisto di medicinali e di altri prodotti di dubbia provenienza.
I prodotti illegali non solo sono di sovente sprovvisti di qualsivoglia principio attivo, e quindi del tutto inefficaci, ma soprattutto possono risultare estremamente dannosi per la salute di coloro che li assumono. Un messaggio questo ribadito anche da Federfarma, che da anni lavora in stretta sinergia con l’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) e con le forze dell’ordine nella lotta alla contraffazione di prodotti medicinali.
Nel nostro Paese – hanno ricordato i Nuclei Antisofisticazione e Sanità – la vendita online di farmaci con obbligo di prescrizione è assolutamente vietata. Per quanto attiene invece a quei farmaci che non necessitano di ricetta, così come di altri prodotti, è sempre necessario sincerarsi che sulla confezione sia presente il logo identificativo nazionale che rimanda alla pagina del Ministero della Salute con i dati relativi ai processi di autorizzazione.
