La violenza e le molestie di genere nei luoghi di lavoro sono sempre più riportate dalla cronaca quotidiana. Proprio per contrastare questi accadimenti – in particolare in ambito sanitario – attraverso interventi a lungo termine, il progetto europeo BRAVE-WOW, acronimo di: Building Respectful And Violence-free gender-inclusive Environments in the World Of Work, finanziato dal programma CERV dell’Unione Europea e coordinato dall’Università di Coimbra, che ha ospitato il kick-off meeting nelle giornate del 12 e 13 maggio.
Il progetto: i partner coinvolti e il ruolo dell’ISS
Il progetto coinvolge 4 Paesi europei – Italia, Portogallo, Spagna e Slovenia – per un totale di 14 partner e prevede l’utilizzo di strumenti innovativi – ivi inclusa l’Intelligenza Artificiale – per affrontare, prevenire e contrastare la violenza di genere sul lavoro.
All’Istituto Superiore di Sanità è stato affidato il coordinamento del Work Package 4, dedicato all’implementazione della fase pilota e alla valutazione di impatto degli strumenti progettati.
Si tratta di una fase estremamente delicata in cui gli strumenti progettati – tra i quali il Gender-Based Violence at Work Questionnaire (GBVW_Q) e il Decent Work Questionnaire (DWQ) – vengono implementati nella pratica di alcuni contesti sanitari e i cui risultati porteranno alla progettazione di specifici interventi ad hoc.
Alla fase pilota seguirà una valutazione di impatto condotta attraverso indicatori chiave, tra i quali: la consapevolezza del personale, la fiducia nei meccanismi di segnalazione e il cambiamento delle pratiche organizzative.
“Il nostro obiettivo è testare strumenti solidi e trasferibili per raccogliere dati attendibili, sensibilizzare il personale e supportare le istituzioni sanitarie nel prevenire e affrontare in modo efficace la violenza di genere” ha sostenuto Simona Gaudi, responsabile scientifico per l’ISS che, assieme ad Anna Carannante e Marco Giustini, coordina il WP4.
Costruire strategie replicabili per ambienti di lavoro più sicuri
L’obiettivo è quello di costruire strategie replicabili a livello europeo. In tal senso, l’istituto Superiore di Sanità, ISS, fornirà raccomandazioni e strumenti per la formazione continua e le politiche pubbliche. Il progetto prevede altresì campagne di comunicazione, lo sviluppo di una piattaforma digitale e la creazione di una European Community of Practice.