Per soggetti sintomatici in forma lieve, l’omeopata pneumologo suggerisce un trattamento a carattere preventivo e curativo, a partire dal concetto di rimedio omeopatico epidemico
Come si pone l’omeopata (nel caso dello scrivente, l’omeopata pneumologo) nei confronti dell’epidemia da Covid-19? Naturalmente con lo studio particolareggiato dei sintomi, per condurre a una prescrizione di rimedi a carattere preventivo e curativo dei soggetti sintomatici in forma lieve, che rivestono certamente la maggioranza dei casi. Non bisogna dimenticare che, in caso di sintomatologia respiratoria sospetta, va contattato il medico di famiglia e sarebbe particolarmente opportuno dotarsi di pulsimetro per rilevare la presenza di insufficienza respiratoria incipiente.
Incidenza e sintomi
Un’interessante analisi omeopatica dei sintomi dell’infezione da Coronavirus effettuata dal Dr. Bhatia, professore associato della scuola medica di Jaipur (India) ha riportato i seguenti elementi sindromici: la mortalità da infezione da Coronavirus (1 – 2 %) appare nettamente inferiore a quella del virus Ebola (25 – 90 %) e del virus della SARS (9.6%), superiore tuttavia ai comuni virus influenzali (0.3 – 0.6 %). Il maggior tasso di mortalità si verifica negli ultracinquantenni, già affetti da altre patologie, quali asma, bronchite cronica ostruttiva, diabete e altre). I sintomi più frequenti sono febbre (87.9%), tosse secca (67.7 %), stanchezza (38.1%), espettorato (33.4%), difficoltà respiratoria (18.6%), mal di gola (13.9%), cefalea (13.6%), dolori muscolari (14.8%) e altri. I sintomi compaiono mediamente dopo 5 – 6 giorni dal contagio. Il 13.8 % dei pazienti sintomatici sviluppa una malattia grave (polmonite, insufficienza respiratoria e shock settico, con blocchi multipli di organi).
Il rimedio omeopatico epidemico
Seguendo la regola fondamentale della similitudine omeopatica, andranno individuati rimedi che possano riprodurre la maggioranza dei sintomi della malattia che si vuole curare. Dobbiamo introdurre il concetto di “rimedio omeopatico epidemico”, ovvero quel rimedio che riprodurrà i sintomi prevalenti della popolazione coinvolta nella malattia epidemica, che potrà variare annualmente, in base alla variazione della sintomatologia (qualitativa e quantitativa). Comincerà quindi a delinearsi un rimedio per febbre e tosse secca, polmonite, respirazione difficoltosa, bruciore e senso di costrizione toracica.
Dopo una selezione accurata rimangono alcuni rimedi maggiormente impiegabili: Bryonia alba, Phosphorus, Lycopodium, Mercurius e Kalium carbonicum. Phosphorus potrebbe essere escluso, perché tra le sue indicazioni più importanti ci sono le emorragia polmonari, generalmente non presenti nell’infezione da Covid – 19. Bryonia sembrerebbe il rimedio che copre maggiormente i sintomi iniziali, anche per questo motivo alcuni lo indicano come possibile farmaco preventivo; è noto, peraltro, che Bryonia copre bene i sintomi delle malattie che compaiono in questo periodo dell’anno, in cui le giornate sono calde e le notti più fredde. In presenza di sintomi più tardivi, come la polmonite, potrebbe essere d’aiuto Lycopodium, specialmente se i sintomi si presentassero dal lato destro del corpo. In Iran si sono osservati numerosi casi di collasso cardiocircolatorio da Coronavirus, per questo un noto omeopata raccomanda l’uso del rimedio Camphora. Unitamente ai sintomi fisici, l’omeopata prenderà in considerazione quelli psichici, quali la paura del contagio, la sospettosità o la paura della povertà, che potranno orientare verso altri rimedi appropriati