Un nuovo contributo alla lotta al Covid-19 potrebbe arrivare dai probiotici. I benefici di un nuovo composto probiotico, che agisce sul sistema immunitario sfruttando le interazioni tra intestino e polmoni sono stati illustrati in uno studio pubblicato sulla rivista Gut Microbes

I probiotici potrebbero essere i nuovi alleati della battaglia al Covid-19. È quanto emerge da un recente studio pubblicato sulla rivista Gut Microbes. che illustra i principali benefici di un composto probiotico. La formula AB21, frutto di 4 specifici ceppi probiotici, produce benefici sui pazienti affetti da una forma lieve di infezione, andando a incidere sul tasso di remissione, sulla durata dei sintomi e sulla carica virale attraverso un potenziamento della risposta immunitaria. Questo è possibile grazie all’interconnessione tra microbiota intestinale e immunità polmonare: nel nostro organismo, infatti, i batteri della flora intestinale co-operano con i meccanismi immunitari per proteggerci dalle infezioni.

Alcuni dati emersi dallo studio

Lo studio, condotto da AB-BIOTICS, azienda biotecnologica spagnola parte della multinazionale nipponica Kaneka, mostra che la somministrazione di ceppi probiotici specifici può rinforzare questi meccanismi antivirali. A seguito della somministrazione della formula probiotica, il 53,1% dei pazienti del gruppo probiotico ha raggiunto la remissione completa dal Covid-19 entro 30 giorni, a fronte di quasi la metà, ossia il 28,1% del gruppo placebo. È stato inoltre registrato un aumento degli anticorpi IgM e IgG specifici per il Sars-CoV-2.

I ricercatori hanno coinvolto 293 pazienti tra i 18 e 60 anni con diagnosi di SARS-CoV-2 lieve, non ospedalizzati di cui 126 (42%) con noti fattori di rischio come diabete e ipertensione; 147 pazienti sono stati trattati con AB21, 146 trattati con placebo.
AB21 è stato somministrato una volta al giorno per 30 giorni; la sua è una combinazione di 4 ceppi probiotici, composta da tre ceppi di Lactiplantibacillus plantarum (KABP022, KABP023 e KABP033) e uno di Pediococcus acidilactici (KABP021).

Lo studio non ha evidenziato modifiche significative nel microbiota fecale, suggerendo che la formula probiotica abbia influenzato l’asse intestino-polmone principalmente stimolando il sistema immunitario dell’ospite piuttosto che alterando la composizione del microbiota del colon.

Nuovi scenari

La scoperta evidenziata dallo studio apre a nuovi importanti scenari e opzioni di trattamento per pazienti che hanno contratto l’infezione con sintomi lievi. A oggi non esistono altri studi randomizzati e controllati con placebo che facciano ricorso all’utilizzo di probiotici e quindi nessun trattamento a base di probiotici approvato per la cura del Covid.
Tuttavia, questa scoperta lascia spazio a ulteriori approfondimenti, anche perché nel corso dello studio, effettuato in un solo centro e unicamente su soggetti di etnia ispanica, non si sono verificati aggravamenti da Covid che abbiano richiesto ricovero, terapia intensiva o che abbiano portato alla morte e non è stato quindi possibile valutare direttamente l’utilità di questo probiotico nella prevenzione dell’aggravamento o del decesso causato dal Covid-19.

Fonte:

  • Gutiérrez-Castrellón P, Gandara-Martí T, Abreu Y Abreu AT, Nieto-Rufino CD, López-Orduña E, Jiménez-Escobar I, Jiménez-Gutiérrez C, López-Velazquez G, Espadaler-Mazo J. “Probiotic improves symptomatic and viral clearance in Covid19 outpatients: a randomized, quadruple-blinded, placebo-controlled trial”. Gut Microbes. 2022 Jan-Dec;14(1):2018899. doi: 10.1080/19490976.2021.2018899. PMID: 35014600; PMCID: PMC8757475.