Nonostante tutte le linee guida a livello mondiale suggeriscano l’assunzione quotidiana di latte e yogurt per mantenere un buono stato di salute, nel nostro Paese il loro consumo ha subito un progressivo calo nell’ultimo ventennio, soprattutto a colazione. Il Ministero della Salute ha pubblicato un razionale scientifico per il decalogo del corretto consumo di latte e yogurt nella dieta di tutti i giorni, indicando i quantitativi suggeriti a livello quotidiano

A livello mondiale, tutte le linee guida per una sana alimentazione indicano che il consumo di latte e yogurt si associa al mantenimento di un buono stato di salute e ne raccomandano un consumo quotidiano. Le linee guida italiane per una sana alimentazione raccomandano il consumo di 3 porzioni di latte al giorno, per un quantitativo complessivo di 375 ml. Inoltre, un recente documento di consenso ha raccomandato il consumo di questi prodotti per una prima colazione adeguata dal punto di vista nutrizionale.

Alla base di queste indicazioni ci sono numerosi studi prospettici raccolti in revisioni sistematiche e metanalisi. Gli effetti esaminati hanno portato a concludere che il consumo di questi alimenti porta a risultati molto più spesso favorevoli che nocivi sulla salute. Inoltre, è emerso che l’aumento di circa 1 bicchiere di latte al giorno è associato a un rischio ridotto di malattie cardiovascolari, ictus, ipertensione, cancro del colon-retto, sindrome metabolica, obesità e osteoporosi. Positivi anche gli effetti su diabete e Alzheimer. Confermati inoltre gli effetti favorevoli del consumo di latte e yogurt sulle malattie cardio-cerebrovascolari e sulla mortalità generale.

Il consumo di questi prodotti è anche associato a un rischio ridotto di Sindrome Metabolica e a manifestazioni come: iperglicemia, pressione arteriosa elevata, ipertrigliceridemia e basso colesterolo HDL. L’aumento di una porzione di latte al giorno è correlata anche a un rischio inferiore del 12% di obesità addominale; l’incremento di una porzione quotidiana di yogurt, invece, a un rischio inferiore del 16% di iperglicemia.  Il consumo quotidiano di yogurt è associato anche a un rischio minore di aumento di peso in età adulta.

Latte, il calo del consumo in Italia

Nonostante queste indicazioni incoraggino un consumo quotidiano di latte e yogurt, nell’ultimo ventennio nel nostro paese il loro consumo è diminuito, diventando in molti casi occasionale. Tra il 1998 e il 2020 il consumo giornaliero di latte è passato dal 62,2% al 48,1%. Sono diminuiti i consumatori abituali in favore di quelli occasionali, mentre altri si sono spostati su altre categorie di prodotto. La diminuzione del consumo è stata più marcata tra bambini e giovani del target 6-24 anni. Le riduzioni più forti hanno interessato il nord Italia.

Il ridotto consumo di latte e yogurt è associato a modificate abitudini legate alla colazione, anche se nel ventennio considerato sono rimasti stabili coloro che non fanno colazione, che si attestavano nel 2020 al 7,5%. Tra il ’98 e il 2020 il consumo di latte a colazione ha perso 11 punti percentuali, passando dal 56,6% al 45,6%, con riduzioni che hanno toccato i 20 punti percentuali tra i bambini del target 3-10 anni. A fronte di questo, da una parte sono aumentati quanti comunque mangiano a colazione pur non bevendo latte, dall’altra quanti preferiscono al latte lo yogurt, i cereali e altri alimenti. Nel tempo si è comunque ridotta la quota di quanti bevono solo un caffè o un tè senza consumare altro – percentuale questa passata dal 13,4% del ’98 al 10,6% del 2020. Tra i bambini di 3-5 anni è cresciuta in modo marcato la quota di quanti consumano yogurt a colazione, aumentata dal 4,5% del ’98 al 18% del 2020..